Crimini di guerra, l’Ue aiuterà l’Ucraina a trovare le prove: Bruxelles in campo con soldi e uomini
La Commissione europea aiuterà il governo di Volodymyr Zelensky a raccogliere e conservare prove dei crimini di guerra commessi dalle forze armate russe in Ucraina. Lo hanno annunciato i portavoce dell’esecutivo Ue, Dana Spinant e Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. «La presidente Ursula von der Leyen e l’Alto Rappresentante Josep Borrell venerdì scorso si sono recati a Bucha, dove hanno potuto vedere con i loro occhi le atrocità commesse contro la popolazione civile», hanno ricorda Spinant, spiegando che «quello che abbiamo potuto vedere sul posto va al di là di ogni immaginazione». «La presidente ha chiaramente detto che coloro che hanno commesso queste atrocità vanno puniti. La Commissione e l’Ue – ha chiarito – faranno tutto ciò che è nel loro potere per sostenere un’indagine sui crimini di guerra in Ucraina».
Dall’Ue iniziative «legislative, operative e finanziarie»
Per perseguire questo obiettivo le istituzioni Ue assumeranno «delle disposizioni a livello legislativo, operativo e finanziario». Ieri sera il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ha quindi chiarito Wigand, «ha mandato una lettera per avere maggior coordinamento sulla materia». Il commissario ha chiesto ai ministri degli Stati membri di collaborare per rispondere alle richieste arrivate dal procuratore generale ucraino, che includono investigatori per documentare i crimini di guerra, esperti di medicina legale, attrezzature per conservare le prove, linee di comunicazione sicure e addestramento per gli investigatori sul campo.
La modifica a Eurojust per una situazione senza precedenti
Inoltre, l’Ue ha iniziato a lavorare su una proposta per emendare il regolamento Eurojust, l’unità di cooperazione giudiziaria dell’Ue, che darà la possibilità giuridica di raccogliere prove di crimini di guerra, in particolare attraverso registrazioni audio e video. «Anche se Eurojust ha esperienza in materia di crimini di guerra – ha spiegato Wigand – la legislazione attualmente in vigore non prevedeva una situazione simile».
Sui crimini di guerra squadra congiunta di investigatori di Ue e Ucraina
Inoltre, per raccogliere prove relative a crimini di guerra, l’Ue ha creato una squadra di investigatori congiunta con gli ucraini e collaborerà anche con la Corte penale internazionale. Questa squadra, sostenuta da Eurojust, diventerà «l’hub» per lo scambio di informazioni tra i procuratori. «I lavori – ha detto il portavoce della Commissione – sono in corso. Sosteniamo anche finanziariamente questi sforzi, con fondi per attrezzature e personale, e stiamo lanciando un progetto da 7,5 milioni di euro sulle persone scomparse. I ministri degli Esteri hanno incontrato il procuratore della Corte Penale internazionale a Lussemburgo. Non ci può essere impunità: i responsabili dei crimini di guerra – ha concluso – dovranno risponderne».
Nei giorni a ridosso della scoperta degli orrori di Bucha era stato la stesso Volodomyr Zelensky ad annunciare la volontà di creare «un meccanismo apposito per investigare e punire ogni crimine commesso dagli occupanti sul territorio del nostro Paese», con il coinvolgimento di «esperti nazionali e internazionali, procuratori, investigatori e giudici».