Crosetto sul confronto tra Meloni e Letta: “Il dialogo tra leader avversari dovrebbe essere la regola”
Il dialogo tra i leader di partiti contrapposti come Pd e Fratelli d’Italia ottiene il plauso convinto di Guido Crosetto, che ha lasciato il Parlamento ma resta un osservatore attento del dibattito tra le forze politiche: dunque, «bene hanno fatto Giorgia Meloni ed Enrico Letta» a confrontarsi l’altro giorno alla Fondazione Farefuturo. Non era la prima volta, ma per Crosetto «se a livello internazionale le vie diplomatiche mantengono aperti i rapporti tra Stati, così in un Paese democratico, a maggior ragione, occorre mantenere aperti i canali di dialogo tra soggetti politici», anche avversari.
Per Crosetto, «ci sono aspetti, direi, pre-politici che devono essere oggetto di discussione tra leader politici» di diverso orientamento «perché ne va della vita stessa del Paese quando di tratta di questioni fondamentali. Ben venga il dialogo: il rispetto tra avversari è essenziale per il Paese e per le istituzioni», conclude.
Crosetto condivide in pieno la posizione della Meloni sull’Ucraina
Nella conversazione con l’Adnkronos, il co-fondatore di Fratelli d’Italia parla anche della guerra in Ucraina. «Ho sempre sostenuto la necessità del perseguimento della via diplomatica, ma, pur pensando ciò, non capisco come da alcune parti non si identifichi chi ha sbagliato e chi no. Come si fa, ancora, a disquisire quando c’è una nazione che ha mandato i carri armati in un’altra nazione? Qui c’è l’esercito, ci sono le truppe di uno Stato che sono in un altro Stato…». “Qualunque altra discussione -prosegue Crosetto – che riguardi la Crimea, il Donbass, e altro rischia di riportarci addirittura a Lenin. E allora, restiamo al presente: c’è un esercito di un Paese che ha invaso un altro Paese. Mi sconcerta che una parte della politica italiana prescinda da questo dato di base. E anche il dibattito sull’invio delle armi è qualcosa che viene dopo questo fatto incontestabile. È preoccupante che parte del Parlamento non se ne accorga».
Quanto alla possibilità di partecipare al dibattito, in tv oltre che sui social, da parte di chi è portatore di visioni o analisi differenti da quelle prevalenti nell’opinione pubblica, Crosetto non ha dubbi: «È il presupposto base della democrazia quello di dare spazio a chi la pensa diversamente».