Da Londra nuove sanzioni alla Russia: stop a import di petrolio. Mosca non esclude il default “artificiale”
Il governo britannico ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia a seguito di denunce di “abominevoli attacchi ai civili” in Ucraina. Secondo quanto riporta Sky News, il Regno Unito fermerà tutte le importazioni di carbone e petrolio dalla Russia entro la fine del 2022. Saranno inoltre congelate le attività della più grande banca russa, Sberbank, e vietati i nuovi investimenti in Russia.
Come si legge in una nota del Foreign Office, il quinto pacchetto di sanzioni ha l’obiettivo di “affamare la macchina da guerra di Putin”. Oltre allo stop deciso su carbone e petrolio, il Regno Unito ha annunciato che porrà fine alle importazioni di gas “non appena possibile”.
Nuove sanzioni alla Russia
«Questo sarà un altro duro colpo per l’economia russa e limiterà ulteriormente le loro capacità future», ha aggiunto il Foreign Office, che ha anche sanzionato altri otto oligarchi russi. «La nostra ultima ondata di misure porrà fine alle importazioni di energia russa da parte del Regno Unito e sanzionerà ancora più individui e imprese, decimando la macchina da guerra di Putin», ha commentato la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, definendo le nuove sanzioni le “più dure” di sempre.
Cremlino: «Non escluso default creato artificialmente»
Ed è di oggi la notizia che il Cremlino non esclude un default della Russia “creato artificialmente”. «La Russia ha tutte le risorse necessarie per onorare i suoi debiti. Una grande porzione delle riserve russe è stata bloccata all’estero. Se questo blocco continua e i trasferimenti di denaro per onorare il debito da queste risorse bloccate vengono a loro volta congelati, possono essere pagati in rubli. Se sarà impossibile, teoricamente sarà possibile una situazione di default. Ma è una situazione puramente artificiale», ha affermato il portavoce, Dmitry Peskov per cui «non c’è altrimenti alcun terreno per un default».
Il ministero delle Finanze ha reso noto che oggi sono state pagate per la prima volta in rubli cedole per 649,2 milioni di dollari, dovute ai creditori stranieri, sugli eurobond sovrani Russia-2022 e Russia-2042. Il pagamento è stato effettuato in rubli «a causa del rifiuto delle banche straniere di eseguire l’ordine in valuta straniera», si precisa, senza citare le sanzioni.