Draghi in Algeria per chiudere accordi sul gas e liberare l’Italia dalla dipendenza energetica
Missione ad Algeri per il premier Mario Draghi, accompagnato dai ministri degli Esteri e della Transizione ecologica, Luigi Di Maio e Roberto Cingolani. Con lui anche l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi. Obiettivo del viaggio: aumentare le forniture di gas dall’Africa e dall’Asia per ridurre la dipendenza del nostro Paese dalla Russia.
“Firmeremo un accordo importante sul gas. Un accordo che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas”, ha anticipato Di Maio. Ammettendo che “purtroppo siamo in ritardo come paese, dovevamo diversificare molto prima, ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo”.
L’intesa tra Eni e Sonatrach mira ad arrivare a un aumento fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno attraverso il gasdotto Transmed (al momento dall’Algeria arrivano 21 miliardi di metri cubi di gas). A quanto apprende l’Adnkronos dovrebbe essere firmata anche una dichiarazione politica per “completare le intese commerciali” nell’ottica di un rafforzamento del partenariato già molto solido esistente tra Roma e Algeri.
Un partenariato ‘win win’, in cui l’Italia non riceve altre richieste (investimenti e aiuti per le forze di sicurezza) in cambio delle maggiori forniture di gas dall’Algeria. Loro vendono il gas, noi lo compriamo, è il ragionamento che si fa.
Possibile che dopo gli incontri di tra Draghi ed il presidente algerino Abdelmajid Tebboune venga anche annunciata la data del prossimo vertice intergovernativo tra Italia e Algeri, il quarto, rinviato a causa del covid.