Esplosioni in Transnistria. Putin al segretario Onu: “Senza Crimea e Donbass pace impossibile”
Mentre sul fronte diplomatico il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato il segretario Onu, Antonio Guterrs, le forze militari russe dispiegate in Transnistria “sono state messe in stato di piena allerta al combattimento”. Lo denuncia lo stato maggiore ucraino. E anche le milizie separatiste della regione indipendentista della Moldavia sono state mobilitate dopo le esplosioni che hanno colpito i servizi di sicurezza e le torri per le trasmissioni radio. La Moldavia, intanto, ha messo in allerta le sue forze di sicurezza dopo una serie di esplosioni in Transnistria, la regione separatista filorussa dove sono stazionati 1500 soldati di Mosca. Lo scrive il Washington Post citando fonti del governo. Le autorità hanno aumentato anche al massimo livello l’allerta terrorismo.
Dagli attacchi in Transistria alle trattative a Mosca
”Ci aspettiamo ancora e speriamo di poter raggiungere un accordo attraverso i canali diplomatici”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro a Mosca con il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres spiegando che ”i negoziati proseguono in videoconferenza” con la delegazione ucraina e augurandosi un esito positivo.
Nei recenti colloqui a Istanbul si era registrata ”una svolta”, poi deragliata dopo la scoperta degli orrori a Bucha, ha aggiunto Putin, affermando che si trattava di ”una provocazione” nella quale l’esercito russo ”non c’entrava nulla”.
Putin ha ricevuto il segretario dell’Onu
Complicata” e ”tragica”. Così il presidente russo Vladimir Putin ha definito la situazione a Mariupol nel corso di un incontro a Mosca con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Citando un colloquio telefonico avuto oggi con Recep Tayyip Erdogan, durante il quale il presidente turco avrebbe parlato delle operazioni militari in corso nella città portuale nel sud dell’Ucraina, Putin ha detto che ”no, le operazioni militari lì sono finite. Non ci sono operazioni militari in corso a Mariupol”.
Accusando i combattenti ucraini di ”nascondersi dietro” ai civili nell’acciaieria Azovstal, Putin ha detto a Guterres che più di 100mila persone hanno lasciato Mariupol ”libere di andare dove volevano”, ovvero ”alcune in Russia, alcune in Ucraina”. E ”ti hanno mentito quando ti hanno detto i corridoi umanitari russi non funzionano. Stanno funzionando secondo il nostro sistema”, ha detto Putin a Guterres. Putin, incontrando Guterres, ha posto i paletti di Mosca: “Senza Crimea e Donbass accordo impossibile”
Da parte sua, Guterres ha proposto la creazione di un gruppo trilaterale formato dalle Nazioni Unite, da Kiev e da Mosca per risolvere la crisi umanitaria in Ucraina. Il gruppo di contatto potrebbe garantire, ad esempio, la sicurezza dei corridoi per evacuare la popolazione dalle città assediate, in particolare da Mariupol e dall’acciaieria Azovstal. Lo ha spiegato lo stesso Guterres a Mosca, dove si è recato come ”ambasciatore di pace”, come lui stesso si è descritto.