Francia, l’onda di destra stupisce il mondo: Marine Le Pen ha guadagnato 9 punti in un mese su Macron

8 Apr 2022 18:57 - di Robert Perdicchi

Quattro punti percentuali. E’ questa la distanza che separa nei sondaggi i due candidati all’Eliseo dati per favoriti in vista del primo turno, domenica, delle presidenziali francesi, il presidente uscente, Emmanuel Macron e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen, destinati secondo i pronostici ad affrontarsi al ballottaggio del 24 aprile, in una riedizione del voto del 2017. L’ultima inchiesta, realizzata da OpinionWay-Kéa Partners per ‘Les Echos’ e ‘Radio Classique’, assegna a Macron il 26% delle intenzioni di voto, il 22 all’avversaria. Segue al terzo posto il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, candidato de ‘La France Insoumise’.

Le Pen e Macron con l’incognita di Eric Zemmour

Ma se i due favoriti mantengono il vantaggio sugli altri, e tra i due Macron sembra destinato ad avere la meglio malgrado il recente calo di preferenze in suo favore, più di un fattore invita alla prudenza nel fare previsioni. Il primo è il dato dell’astensione, che secondo i pronostici rischia di sfiorare il livello più alto registrato in occasione di un voto per la massima carica dello stato.

L’altro riguarda la percentuale di elettori che opterà per il ‘voto utile’ riversando le sue preferenze – a destra – su Marine Le Pen, a danno del polemista di estrema destra Eric Zemmour, a sinistra su Jean-Luc Mélenchon, che potrebbe rappresentare l’elemento sorpresa del voto. Il primo aprile, il 25% degli elettori che aveva scelto di optare per Marine Le Pen diceva di voler votare ‘per strategia’ piuttosto che per convinzione. Oggi quella percentuale è salita al 31%. Sul versante Jean-Luc Mélenchon la percentuale è salita nello stesso periodo dal 30 al 37%.

Al tempo stesso Macron perde terreno: il vantaggio di 13 punti percentuali sulla sua avversaria, registrato a metà marzo, a poche settimane dall’inizio della guerra in Ucraina, che lo ha visto molto attivo sul piano diplomatico, è sceso al 4% dopo un lungo periodo di campagna che lo ha visto praticamente assente.

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