Fratelli d’Italia, la conferenza programmatica a Milano dal 29 aprile al 1° maggio
Fratelli d’Italia avanti tutta. Nei sondaggi ma anche nella definizione della rotta. Nella riorganizzazione interna. L’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, convocato oggi in videoconferenza, ha stabilito le prossime mosse. E il presidente Giorgia Meloni ha annunciato la celebrazione della conferenza programmatica del partito. Sarà una tre giorni intensa che si celebrerà dal 29 aprile al 1° maggio a Milano presso il ‘MiCo, il Milano Convention Centre’. La kermesse – secondo quanto è emerso durante la riunione dei big di FdI – sarà utile a raccontare i progetti di quello che oggi viene considerato dalle rilevazioni demoscopiche il primo partito italiano. E che vuole gettare le basi per un futuro governo conservatore, in vista delle prossime elezioni politiche nel 2023.
Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia
La sede della conferenza non è casuale. La scelta del capoluogo lombardo, si ragiona in FdI, rappresenterebbe anche un segnale di vicinanza e sostegno al mondo economico, produttivo e industriale italiano. Proprio in una stagione di grande difficoltà per le imprese. Per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Il programma della conferenza programmatica è ancora in via di definizione. Certamente la tre giorni vedrà la partecipazione di testimonial ed esponenti di primo piano a livello nazionale ed internazionale. Nelle prossime settimane sarà presentato ufficialmente il calendario dei lavori. E e verranno resi noti i nomi dei tanti ospiti illustri coinvolti.
La risposta occidentale alle aggressioni di Mosca
Nel corso della riunione, oltre che sulla conferenza programmatica del partito, i riflettori si sono accesi sullo scenario internazionale e le drammatiche vicende belliche. La Meloni ha ricordato e ribadito la posizione ufficiale espressa da Fratelli d’Italia sulla guerra in Ucraina. Con il voto compatto a favore dell’impegno del governo Draghi. E ha richiamato tutti alla necessità di immaginare un meccanismo di compensazione a livello occidentale sull’impatto delle sanzioni comminate alla Russia.