Gelo Germania-Ucraina, Zelensky: «Mai ricevuto una richiesta ufficiale di visita di Steinmeier»
Nel mezzo delle tensioni tra Germania e Ucraina per il rifiuto di quest’ultima di invitare Frank-Walter Steinmeier, Volodymyr Zelensky afferma che Berlino non ha mai proposto la potenziale visita del presidente tedesco a Kiev. «Io come presidente e il mio ufficio non abbiamo mai ricevuto richiesta ufficiale dal presidente federale e dal suo ufficio riguardo ad una visita in Ucraina», ha detto il presidente ucraino alla stampa la notte scorsa, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. Zelensky ha affrontato il caso dopo aver ricevuto i presidenti di Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia in una missione a cui avrebbe voluto partecipare anche Steinmeier. Ma la sua presenza non sarebbe stata gradita a Kiev, secondo quanto rivelato.
Ucraina, lo schiaffo di Kiev alla Germania
L’affronto diplomatico ha provocato dure reazioni a Berlino da parte del cancelliere Olaf Scholz e di altri esponenti del governo e dei partiti tedeschi. «Il presidente federale voleva veramente andare in Ucraina e incontrare il presidente Zelensky – ha detto Scholz, in riferimento al viaggio a Kiev che Steinmeier avrebbe dovuto fare insieme al presidente polacco e delle tre repubbliche baltiche – Lui è il capo dello Stato tedesco, che è stato rieletto per il suo contributo da una grande maggioranza trasversale. Anche per questo sarebbe stato positivo se lo avessero ricevuto».
Scholz: «È qualcosa di irritante, per usare un eufemismo»
Ciò premesso, alla domanda della radio Rbb24 se ritenesse lo stop di Kiev un insulto, il cancelliere ha replicato secco: «Non voglio commentare. È qualcosa di irritante, per usare un eufemismo». La nuova crisi diplomatica tra Kiev e Berlino è arrivata dopo le tensioni delle settimane scorse quando l’Ucraina non aveva nascosto la sua delusione per il contributo promesso dalla Germania di soli cinquemila elmetti nei giorni precedenti l’invasione russa. Delusione in parte rientrata dopo l’impegno preso da Berlino di inviare anche armi pesanti per sostenere la resistenza ucraina, mentre resta quella per il no all’embargo sul gas e petrolio.