Genova per i renziani: «Qui sosterremo Bucci». Vittoria più vicina per il sindaco del centrodestra
Può esistere un “modello Genova” anche in politica? Sembrerebbe di sì, almeno a leggere l’intervista della deputata renziana Raffaella Paita al Secolo XIX, rilanciata oggi dalla Stampa. La parlamentare ha infatti annunciato che nella città della Lanterna gli esponenti di Italia Viva sosterranno l’uscente Marco Bucci, espressione del centrodestra. «È una scelta che ha valore civico e non politico», si è affrettata a chiarire la stessa Paita precisando che non ci sarà una lista del suo partito, dal momento che «il simbolo di Iv non può stare accanto a quelli di Lega e Fratelli d’Italia».
La deputata Iv Paita: «Bucci uomo “del fare”»
Gli esponenti di Italia Viva troveranno infatti ospitalità nella lista di Bucci. In pratica, i Renzi boys si accingono a replicare l’escamotage già tentato con successo a Roma alle amministrative dello scorso anno. Gli unici eletti della lista Calenda sono infatti tutti di Iv. A Genova sarà certamente diverso, non fosse altro perché Bucci è il sindaco uscente e ha operato bene. Tutto insomma lascia presagire che la sua lista apporterà al centrodestra un valore aggiunto. Il primo cittadino è stato infatti uno di quei sindaci “del fare“, abituate a lavorare in silenzio e lontano dai riflettori.
«Pd e M5S=immobilismo»
Prova ne sia la rapidità con cui la città ha saputo reagire ad una sciagura immane come il crollo del ponte Morandi. Ma nelle valutazioni del partito di Renzi conta anche la decisione del Pd di correre assieme ai 5Stelle a sostegno dell’avvocato Ariel Dello Strologo. Un’alleanza ritenuta indigesta dagli italiovivi. «Sarebbe una gabbia di immobilismo e veti incrociati su grandi opere, sviluppo e crescita», prevede infatti la Paita. Che blinda il suo ragionamento con una postilla tutta politica: «Il Pd locale è più arretrato rispetto alla posizione di Letta». Sarà. In ogni caso, assicura la parlamentare, la scelta di sostenere Bucci «non avrà alcun effetto sul piano nazionale». Il “modello Genova” per ora si ferma qui.