Giorgia Meloni: «Libertà oggi significa difendere la sovranità delle nazioni e dei popoli»
«La libertà non è un ricordo, è una battaglia quotidiana». Lo scrive Giorgia Meloni in un tweet per il 25 aprile. «Difendere la libertà significa battersi, oggi, affinché nessuno venga tenuto ai margini della società per delle restrizioni illogiche. Significa difendere oggi la sovranità delle nazioni e dei popoli. Viva la libertà, ora».
Giorgia Meloni: «Qualcosa non funziona nell’idea di libertà di certa sinistra»
La leader di FdI approfondisce i concetti anche in un’intervista a Libero. «Qualcosa non funziona nell’idea di libertà di certa sinistra se l’Anpi, associazione dei partigiani, fa mille distinguo sull’invasione russa dell’Ucraina e definisce nazista il governo ucraino. Forse sono rimasti alle stesse idee che avevano quando i carri armati sovietici invasero Budapest nel ’56».
«Marine Le Pen è una donna di valore»
L’intervista prosegue con un commento sulle elezioni francesi. «Se la destra francese trovasse una formula per unirsi potrebbe avere una maggioranza, invece questa frammentazione la condanna alla sconfitta». Marine Le Pen, aggiunge la Meloni, «è una donna di valore, abbiamo alcune sensibilità comuni ma anche differenze. Mi pare che in questa campagna elettorale abbia cercato di uscire dal recinto della destra per andare a cercare nuove fasce di elettorato a sinistra, tralasciando alcuni temi tipici della destra conservatrice raccolti da Zemmour. Dispiace – ha proseguito – che sul piano politico la guerra in Ucraina stia portando anche ad alcune incomprensioni nelle destre europee».
«Continuare ad aggregare chi vuole costruire un’Europa diversa»
E poi ancora. «Come presidente di Ecr sono fiera del fatto che i primi tre politici europei a recarsi a Kiev siano stati i primi ministri polacco e ceco, entrambi appartenenti alla nostra famiglia politica, insieme a quello sloveno che è un nostro caro amico. Da lì ripartiamo per continuare ad aggregare chi vuole costruire un’Europa diversa, rispettosa delle sovranità nazionali e meno acciecata dall’ideologia della sinistra».
Cosa non funziona nell’idea di libertà della politica nostrana quando si parla di difesa dei popoli e della sovranità delle nazioni. Anzitutto, i popoli vogliono una vita tranquilla, non amano le guerre e tutte le mistificazioni che le accompagnano. Vogliono sapere rispettati i propri diritti e non vogliono vedere sperperate le loro risorse nei vari livelli in cui si tiene il mercato della politica. Vogliono, ma non sanno come volere e a chi affidarsi e, qui, il problema è solo politico, dei partiti, che rappresentano sempre meglio il leader dell’idea e i leader sono facili da sottomettere, molto di più di un’idea. L’informazione ha una enorme responsabilità. Prevale l’arte del non dire su quella del divulgare. Ieri sera ho chiuso Rete 4 per non soffrire. La Guerra in Ucraina è un bell’esempio perché tentava di non dire che la NATO e la più armata e non si può più raccontare dell’alleanza difensiva (ammessa dalla Costituzione). L’ennesima guerra europea vede apparentemente divise le opinioni fra chi è libero di vedervi un tentativo di riaffermazione della leadership mondiale degli USA e chi non sa o, peggio, non può scoprire il sipario e parla di libertà di difesa di una nazione che non ha mai visto e forse nemmeno sa esattamente dove si trovi. Questi ultimi fanno pena e sono il problema vero perché non riusciremo, per colpa nostra e senza loro, a costruire una nazione europea, in pace con sé stessa, con i suoi partner commerciali vicini e lontani, che sia percepita come la nostra casa e non sia facile preda di quegli obbrobri chiamati multinazionali e terreno di scontro delle legittime aspirazioni americane.
Bisogna anche difendersi dalle ingerenze di altri Stati che per il loro profitto spingono altri a scatenare conflitti, restando al balcone