Gli ucraini attendono la furia nel Donbass. L’arcivescovo di Kiev: torture nella chiesa dell’Ascensione
Anche gli ucraini russofoni non distinguono più tra il regime di Vladimir Putin e il popolo russo, per loro sono ormai tutti ‘rashists’, termine dispregiativo con cui identificano i russi e con cui si preparano “alle battaglie in campo aperto” nel Donbass.
Fonti qualificate a Kiev raccontano all’Adnkronos come siano cambiati gli umori negli ultimi giorni, dopo gli “eccidi” a Bucha e l’attacco missilistico a Kramatorsk, mentre gli ucraini si aspettano un’accelerazione sul fronte militare se è vero che Putin vuole incassare qualcosa prima della parata del 9 maggio.
Certo il presidente russo “non può aver scatenato tutto questo putiferio solo per prendersi Kherson”, la prima delle città ucraine conquistata dalla forze di Mosca il mese scorso, sottolineano le fonti. Secondo cui la Russia punta ancora a prendere la striscia di terra che collega il Donbass alla Crimea, tutto il Donbass e poi, nel caso, Odessa e Kharkiv. Obiettivi tutt’altro che scontati, mentre sono “più verosimili Mariupol, che ancora resiste, e il Donbass”, dove non ci sono grandi città, nelle quali la difesa è più facile, e dove dunque “le battaglie si giocheranno in campo aperto. Con le condizioni meteo, finito l’inverno, che potrebbero favorire i russi.
L’arcivescovo di Kiev nel videomessaggio nel 46 esimo giorno di guerra in Ucraina denuncia che “in questi giorni in Ucraina sono stati scoperti terribili crimini commessi dagli occupanti. E proprio domenica vorrei ricordare una circostanza che ha sconvolto tutti i credenti. Nella regione di Chernihiv, e precisamente nel villaggio Lukashivka, nella chiesa ortodossa dell’Ascensione del Signore – monumento di architettura – gli occupanti hanno dislocato la loro sede, profanando la chiesa ortodossa. Vi hanno interrogato e torturato le persone”.
“Oggi – dice Sviatoslav Shevchuk-vicino a questo edificio sacro troviamo decine di corpi di ucraini innocenti assassinati. Quelli che si proclamano cristiani ortodossi hanno profanato il tempio; e il tempio dove deve essere onorato il nome di Dio, è stato trasformato in un luogo di tortura, umiliazione e omicidio”.