“Ha fatto eliminare dalla Rete un articolo contro di lui”: la replica di Freccero e del Giornale d’Italia
Relativamente all’articolo «Carlo Freccero accusato da un giornalista: “Ha fatto eliminare dalla Rete un articolo contro di lui”» pubblicato il 9 aprile, a firma di Valter Delle Donne, riceviamo le repliche di Carlo Freccero e de Il Giornale d’Italia.
La lettera di Freccero al Secolo d’Italia
Egregio Direttore,
leggo su Il Secolo d’Italia un articolo che coinvolge me ed il Vostro giornale.
Un vostro collaboratore, Stefano Bini, mi accusa di censura nei suoi confronti ed in questo modo accusa indirettamente anche Il Giornale d’Italia, per aver cancellato l’articolo incriminato.
Mi sento obbligato a chiarire le circostanze.
Le mie non erano minacce a fine di censura. Intendevo realmente ricorrere in Tribunale per difendere la privacy mia e di mia moglie, malata di cancro, sulla cui malattia Bini ironizza fuori luogo nel suo articolo.
Non mi risulta che difendersi in tribunale corrisponde ad una censura.
Al contrario sono io la parte lesa ed era mio diritto richiedere una rettifica.
In seguito a ciò Bini ha invaso con diversi post il mio Facebook, pubblicando le stesse accuse che cito di seguito:
” che brutto quando un ex manager dello spettacolo (Carlo Freccero) ora discutibile opinionista pro Putin alla mercè dei talk show più beceri, chiama il tuo editore, il direttore, il caporedattore, fa fuoco e fiamme, per far eliminare un articolo che fa complimenti dandoti del genio ed evidenzia i difetti additandoti come bugiardo patentato…”.
Se fossi un censore, li avrei già cancellati.
A mia moglie che si lamentava di essere stata coinvolta nel suo articolo, ha risposto:
“testate nazionali lo schifano, lo insultano, gli danno del disadattato e se la viene a prendere con me?”.
Rispondo a mia volta.
Il motivo è proprio la violazione della privacy. Io rispondo delle mie idee e sono consapevole che, se esprimo tesi in contrasto con la propaganda attuale, sarò duramente attaccato e insultato.
Non sopporto però che venga ridicolizzata la mia vita privata che ho sempre tenuto rigorosamente separata dal mio lavoro.
Questa non è libertà d’espressione.
Cordiali Saluti,
Carlo Freccero
La replica del Giornale d’Italia sull’articolo su Freccero
Relativamente a Il Giornale d’Italia, si precisa che la Testata non esercita alcuna censura, cosa che del resto sarebbe incompatibile con la linea liberale, moderata e indipendente della stessa.
Il quotidiano ospita regolarmente e senza alcuna intromissione varie e differenti opinioni ed idee, rispettando la libertà di pensiero (le libertà al plurale di Benedetto Croce), al fine di fornire al lettore differenti punti di vista ed interpretazioni, anche coltivando l’esercizio del dubbio (come ci ha insegnato Cartesio), in particolare laddove si debbano comprendere meglio fatti complessi.
Libertà di pensiero che deve comunque rispettare la dignità e la privacy, in particolare relativamente a situazioni intime, sanitarie, che riguardano terze persone e non di interesse pubblico.
L’articolo in questione, pubblicato direttamente dall’autore e contenente passaggi di natura non giornalistica e prettamente personali, non è stato censurato, ma solo spubblicato su indicazione dell’autore stesso, ed è attualmente in attesa di rilettura e ripubblicazione da parte sua.
Un cordiale saluto.
La Redazione de Il Giornale d’Italia