I personal trainer si scoprono mental coach anti-Covid. La sfida di Lia Nunziante durante la pandemia
Non esiste alcun trattamento riconosciuto dal punto di vista medico per il Long Covid, ma l’esercizio fisico può aiutare a interrompere il circolo vizioso dell’infiammazione che può portare allo sviluppo di diabete e depressione mesi dopo che una persona si è ripresa dal virus.
A formulare questa ipotesi sono gli studiosi del Pennington Biomedical Research Center, negli Usa, sulla rivista Exercise and Sport Sciences Reviews, ma sono tanti gli studi scientifici che mettono in relazione l’attività fisica e il corretto approccio mentale al proprio fisico con la ripresa di una dimensione completa dopo l’incubo del Covid, il lockdown e le conseguenze della malattia per chi l’ha vissuta come patologia. Ecco perché in questa strategia di risposta al Long Covid anche i personal trainer possono essere decisivi.
La cura fisica come risposta al Covid
«Il mio è un allenamento fondato sulla disciplina e sul divertimento che può essere fatto di persona quanto on-line, la pandemia da un certo punto di vista è servita a creare link con persone che si allenavano con me anche a grandi distanze questo ha fatto sì che potessi ipotizzare una nuova attività anche al di fuori dei Confini regionali. Il mio è un mix di strategie alleno live e in remoto alla stessa maniera e con pari efficacia. L’attenzione del mio piano d’allenamento è sui glutei» continua Lia che ha sviluppato doti anche di digital influencer oltre che un ottimo allenatore motiva i suoi clienti con allegria e vivacità.