I russi uccidono, depredano, stuprano. Non posso stare a guardare: oligarca fugge e si arruola con gli ucraini
I russi uccidono. Saccheggiano. Stuprano. Non potevo rimanere a guardare. E così, mosso dallo stravolgimento scatenato dalla guerra e dall’orrore che punteggia strategie ma non può giustificare il massacro della popolazione invasa, un oligarca russo è fuggito da Mosca e si è arruolato per combattere a fianco degli ucraini. Non solo. I due strani omicidi-suicidi che hanno colpito in 24 ore due famiglie russe, una a Mosca e l’atra a Lloret de Mar, non hanno convinto nessuno. E sin dai primi istanti dei macabri ritrovamenti dei corpi straziati di genitori e figli. Quell’attribuzione delle stragi ai padri di famiglia non torna. E oggi ad aggiungersi a dubbi e sospetti, arriva anche la notizia di Igor Volobuev, vicepresidente di Gazprombank, che ha reso noto, in una intervista a The Insider, di aver lasciato la Russia lo scorso 2 marzo per unirsi alle forze di Kiev. «Non potevo rimanere a guardare quello che la Russia stava facendo al Paese in cui sono nato», ha sostenuto Volobuev, originario di Okhtyrka, nella regione di Sumy, nel nord est dell’Ucraina.
Oligarca russo fuggito in Ucraina: era il vicepresidente di Gazprombank
Volobuev è almeno il quarto alto dirigente di società russe ad aver abbandonato il Paese dopo l’inizio della guerra. Dopo l’ex primo vice presidente di Sberbank, Lev Khasis. La ceo di Yandex Elena Bunina. E il vice Ceo di Aeroflot, Andrei Panov. Non solo: aveva lasciato la Russia lo scorso marzo anche l’inviato per il Clima del Cremlino, Anatoly Chubais. Dunque, a loro si aggiunge all’emblematico elenco anche Volobuev, che ha 50 anni, e che è stato licenziato dopo aver lasciato il Paese. Nel corso di una intera carriera trascorsa a lavorare con società del gruppo Gazprom dove si è occupato, nella direzione pubbliche relazioni, di denigrare il sistema di gasdotti che attraversano l’Ucraina con i clienti europei.
L’oligarca russo è andato a combattere a fianco degli ucraini
«Questo crimine è commesso da Putin. Dal governo russo. E anche dai russi. Non è Putin a uccidere gli ucraini. A saccheggiare le loro case. Stuprare le donne in Ucraina. Sono i russi. E anche se sono di origine ucraina, anche io ne sono responsabile. Mi vergogno perché la mia responsabilità è doppia: non solo sono un russo, ma sono nato in Ucraina dove sono vissuto per 18 anni», ha drammaticamente sottolineato l’oligarca fuggito dalla Russia per andare a combattere sul fronte di Kiev accanto agli ucraini, agli inizi di marzo.
I pesanti dubbi sugli omicidi-suicidi dei due oligarchi russi
Sono tante le cose che non tornano a Volobuev. Che, non a caso, mette anche in discussione il “suicidio” dell’ex primo vice presidente di Gazprombank, Avaev, trovato morto con i suoi familiari a Mosca, poco più di 24 ore dopo la morte in Spagna dell’ex top manager di Novatek, Sergei Protosenya. Anche lui ritrovato impiccato nel giardino della sua villa in Spagna. Poco distante dai corpi della moglie e della figlia, uccise con un’ascia. «Al momento del suo presunto suicidio, era ancora primo vice presidente di Gazprombank» ha rilevato Volobuev. Concludendo poi: «Non credo che fosse capace di uccidere la sua famiglia. Penso che sia stata una messa in scena. Perché? È difficile da dire. Potrebbe aver saputo qualcosa. Avrebbe potuto essere una minaccia»…