Il “Domani” fa un lungo elogio di Giorgia Meloni: «Si sta muovendo con grande abilità»

14 Apr 2022 10:18 - di Sveva Ferri
meloni domani

Con un lungo articolo a firma di Giulia Merlo, il Domani dedica un’intera pagina all’«abilità» di Giorgia Meloni, dal quale emerge come il consenso di FdI sia costruito su visione e capacità politica, incarnate da scelte che continuano rivelarsi centrate e che, sottolinea il quotidiano, la connotano come leader più solida all’interno del centrodestra.

Lo «spartiacque» del Quirinale

L’analisi prende le mosse dalla partita del Quirinale, che secondo l’articolo ha segnato uno «spartiacque», mettendo il luce che «Giorgia Meloni è quella che si sta sicuramente muovendo con più abilità» rispetto a Matteo Salvini. Ripercorrendo le tappe e gli intoppi che hanno portato alla rielezione di Mattarella, Giulia Merlo sottolinea che, alla fine, «Meloni ha potuto ribadire il mito della “coerenza” come parola d’ordine di Fratelli d’Italia, unico partito di opposizione, e ha visto crescere i sondaggi in suo favore, in parallelo con il calo della Lega».

La posizione su Nato e Ue

Il secondo punto affrontato è quello del posizionamento geopolitico, diventato dirimente dopo una lunga stagione in cui ci si poteva concentrare su temi tutti interni come tasse, immigrazione o giustizia. Qui la cronista passa la parola a Giovanbattista Fazzolari, il senatore di FdI, che è responsabile del programma del partito. È lui a ricordare che le posizioni di oggi sulla Nato, sul rapporto che deve esistere tra l’Alleanza e la Ue, sulla guerra in Ucraina, sull’aumento delle spese militari che FdI ha votato dall’opposizione, non sono svolta dell’ultimo momento, ma affondano nelle scelte programmatiche compiute ormai quasi un decennio fa con le “Tesi di Trieste” del 2013.

Fazzolari: «Non è una novità, la scrivemmo nel 2013»

«Lì – ha ricordato Fazzolari – abbiamo scritto che sosteniamo l’Italia come parte del blocco atlantico all’interno della Nato, ma anche che il rapporto dentro l’alleanza deve essere riequilibrato. Noi crediamo nel modello di una colonna europea di difesa: la Nato è sì sovrapponibile agli Usa, ma non è più vero che gli interessi geopolitici statunitensi coincidono totalmente con quelli europei, visto che il loro baricentro si è spostato verso il Pacifico».

Il percorso che ha portato Meloni alla guida dei Conservatori

Si tratta, sottolinea ancora l’articolo del Domani, di una visione coerente con il percorso che ha portato Meloni alla guida dei Conservatori europei e che, in occasione del recente voto in Francia, le ha fatto dire che nessuno dei due candidati al ballottaggio, dunque neanche Marine Le Pen, rappresenta le sue posizioni. Anche qui non solo non si tratta di faccenda di oggi, ma si tratta anche di una scelta di campo che all’epoca fu assunta con una buona dose di coraggio e nessun opportunismo. «Ci allontanammo da Le Pen quando eravamo al 4%, pur se un partito come il nostro avrebbe avuto grande facilità e anche un grande vantaggio elettorale a sovrapporsi al movimento lepenista, sfruttandone la spinta», sono le parole dello «staff di Meloni» riportate dal quotidiano. «All’epoca la scelta ci ha penalizzato, ma con il tempo quella lungimiranza sta pagando».

Il riconoscimento del Domani a Meloni

Infine il capitolo dei rapporti con l’avversario Enrico Letta. Il ragionamento dell’articolo si svolge sul riconoscimento reciproco dell’altro come «interlocutore», «pur su posizioni opposte». Un discorso che per Meloni si inserisce anche nel contesto della sua visione bipolarista e che, concede il Domani, «non sarebbe piaggeria».

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