Il fronte cinese. Pechino non vuole la Pelosi a Taiwan: «Pronti a potenti misure contro gli Usa»
Si addensano nuove e più cupe nubi sui già tormentati rapporti tra Cina e Stati Uniti. Agli avvertimenti di Biden a Xi Jinping a non dare manforte a Putin nella sua guerra contro l’Ucraina, si è aggiunta oggi la notizia della visita a Taipei, capitale di Taiwan, di Nancy Pelosi, la speaker della Camera dei rappresentanti. La sua presenza è per Pechino un atto di ingerenza americana che viola la sovranità nazionale. Tanto da minacciare «risolute e potenti misure» contro gli Usa nel caso in cui la Pelosi dovesse realmente toccare il suo di quella che un tempo era la Cina nazionalista. A Taipei, la speaker della Camera dovrebbe arrivare domenica proveniente dal Giappone. La Pelosi rappresenta la terza carica in gerarchia di successione dopo presidente e vicepresidente.
Nancy Pelosi presiede la Camera dei rappresentanti
Pur se non ancora confermata, la sua visita è ritenuta altamente probabile da tutti gli osservatori. L’esponente politico dem (come il presidente Biden) vuole esprimere sostegno a Taiwan in un momento l’isola guarda con apprensione all’Ucraina, temendo di doverne seguire presto il tragico destino. La Cina la considera infatti parte integrante del proprio territorio. Nel quotidiano briefing del ministero degli Esteri cinese, il portavoce Zhao Lijian ha chiarito che Pechino resta fortemente ostile a ogni contatto ufficiale tra Usa e Taiwan. Tra i due Paesi infatti non esistono formali rapporti diplomatici. È il motivo per cui il governo di Xi Jinping ha giudicato l’eventuale visita di Pelosi alla stregua di una «grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale».
Fu irriducibile nemica di Donald Trump
Per Pechino, infatti, la presenza della terza carica degli Stati Uniti finirebbe per dare un «messaggio totalmente errato alle forze separatiste che promuovono l’indipendenza di Taiwan». Zhao ha chiesto la cancellazione del viaggio e ha rivelato che la Cina ha presentato una «solenne protesta» a Washington. Non c’entra solo la missione della Pelosi. Sempre Zhao ha infatti riferito della minaccia di sanzioni da parte della segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen in caso di aggressione a Taiwan. Un’altra conferma, per Pechino, della volontà dell’America di intromettersi nelle vicende cinesi. La Pelosi non è ben vista dai cinesi per il suo impegno sul fronte dei diritti civili. La speaker è stata anche un’irriducibile nemica di Trump, per il quale invocò addirittura una perizia psichiatrica che ne attestasse la pazzia. E questo anche se The Donald è stato l’unico presidente Usa a non sparare un solo colpo di cannone.