Il Nunzio a Kiev: «Finché cadono i missili, la visita del Papa in Ucraina è davvero difficile»
Una visita del Papa a Kiev è difficile da realizzazione ora. Lo ha ribadito il nunzio apostolico a Kiev, monsignor Visvaldas Kulbokas. «Se continuano a cadere i missili come è accaduto anche con l’arrivo di Antonio Guterres, il segretario generale dell’Onu, che rappresenta l’umanità, una visita tranquilla per il Papa è veramente difficile da realizzare», ha sottolineato Kulbokas.
Una visita del Papa al Kiev «ora è davvero difficile»
Il nunzio apostolico a Kiev, intervistato da Sky Tg 24, ha chiarito che «un pellegrinaggio del Papa nei luoghi si sofferenza sarebbe significativo, ma – ha precisato – tecnicamente è difficile anche questo, serve tanto tempo per arrivare ed è fisicamente difficoltoso». «Il Papa riflette ogni giorno per capire che cosa potrebbe essere opportuno e cosa potrebbe essere più importante per l’Ucraina», ha spiegato Kulbokas, che è in contatto quotidiano con il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin e coi suoi collaboratori, che poi aggiornano il Papa.
I tentativi falliti di arrivare a Mariupol
«Ciò che riguarda il coinvolgimento della Santa Sede spesso si inizia con passi piccoli», ha quindi avvertito Kulbokas, raccontando dei tentativi per entrare a Mariupol, anche da parte dell’Elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, che però non sono andati a buon fine perché non erano arrivate le «garanzie militari». «La Santa Sede – ha spiegato il prelato – si propone per parlare in una ottica umanitaria, ma per sviluppare questa proposta cerchiamo di lavorare dalle cose piccole». Quindi, parlando delle relazioni col Patriarcato di Mosca, ha detto che «nonostante tutte le divergenze era in atto una proposta congiunta che coinvolgeva me, un rappresentante del patriarcato di Mosca e dovevamo andare a Mariupol per aiutare. Questo a fine marzo, ma non si è potuto realizzare. Dal territorio – ha concluso il Nunzio apostolico a Kiev – se non ci danno il via libera nessuno può arrivare».