Il Pd processa i partigiani che tifano Mosca contro gli yankee. E all’Anpi dicono: basta ambiguità

7 Apr 2022 20:19 - di Romana Fabiani

I nipotini dei partigiani non trovano pace. Litigano tra loro e indeboliscono il legame già molto tormentato con il Pd di Letta e la sinistra in genere. Motivo del contendere, con duelli verbali incrociati, l’aggressione russa all’Ucraina. Che per l’Anpi è seriamente solo “un’operazione militare speciale”. Ma quale guerra? Mosca ha ragione ad attaccare (vietato parlare di invasione) gli ucraini. Nel nostalgico derby con la Nato e l’Occidente, neanche a dirlo, Cremlino giganteggia. In odio agli amerikani si fa il tifo per Putin. E non tanto perché lo zar ha in mente di resuscitare la gloriosa Unione delle repubblche socialiste sovietiche. Ma perché manda a quel paese l’Alleanza atlantica.

Anpi litiga con il Pd e i dem processano i partigiani

E fin qui tutto fila quasi liscio. Il punto è che la dirigenza del Pd ne ha le scatole piene. “Io stesso sono iscritto all’Anpi e ho letto le parole di decani storici dell’Associazione tipo Carlo Smuraglia, che sono diverse da quelle espresse dai vertici. Un conto è chi rappresenta dai vertici l’Anpi, un conto sono le migliaia di iscritti”. Così Alfiero Alfieri, membro della commissione Esteri del Senato. Del resto l’Anpi è stato al centro delle polemiche nostrane un minuto dopo l’aggressione russa. Prima per aver criticato la scelta di inviare armi a Kiev. Proprio come i pasdaran dei 5Stelle. Poi per aver chiesto una commissione di inchiesta internazionale sui fatti di Bucha. “Composta solo da paesi neutrali”. Insomma i partigiani vogliono vederci chiaro e sono tentati pure loro, come qualche negazionista di professione, dalla narrazione della fiction.

Alfieri: come si può negare la funzione storica della Nato?

A niente sono valsi i passi indietro. Il dem Alfieri va dritto alla mèta. “La stragrande maggioranza delle persone iscritte all’Anpi la pensa diversamente rispetto ai vertici. Sono intollerabili le equidistanze tra Putin e la Nato. C’è bisogno di una reazione forte rispetto a questa equidistanza, bisogna cambiare il racconto delle cose”. Il Pd guerrafondaio? Non si può dire. Difficile giustificare un cambio di passo così repentino, per dal Nazareno sono costretti a dribblare. “Io capisco che in alcuni settori della sinistra ci siano posizioni deliberatamente anti-americane, e le rispetto. Ma non si può negare che gli americani garantiscono e hanno garantito la nostra sicurezza per anni. Però per avere una autonomia strategica dell’Europa c’è bisogno di grandi investimenti in difesa, di una forza europea e per arrivare a questo ci vogliono grandi risorse e del tempo”.

La ridicola posizione di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte non è meno mal visto dell’Anpi. Il leader grillino ha scatenato una bufera contro l’aumento delle spese militare al 2%.  Tra l’altro nel rispetto degli obblighi assunti con i partner della Nato che quando era premier ha confermato. Perché lo fa? È sempre il senatore dem a rispondere. “Conte ha l’esigenza di marcare alcuni punti politici. Ma ci sono delle linee rosse da non valicare. Una è il sostegno al governo. E l’altra ricade sul mantenimento di un rapporto di alleanza politica con il Pd, che sostiene convintamente il governo anche su questo tema”.

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