La Cina non vuole saperne di un ruolo di mediazione: non è nel nostro interesse

9 Apr 2022 13:07 - di Paolo Lami

La Cina gela Draghi e la Farnesina sul conflitto Ucraina-Russia. E attraverso gli ambasciatori manda a Palazzo Chigi un messaggio fuori dai denti. O, come dice in un’intervista al Corriere della Sera l’ambasciatore italiano Giorgio Starace, tralasciando “equilibrismi verbali e toni felpati“.

E il messaggio è chiaro anche per chi finge di non capire, come Draghi.

Primo: “State attenti. Se volete una Russia pericolosa, sappiate che può esserlo molto“, avverte l’ambasciatore cinese in Russia, Zhang Hanhui che ha ricevuto Starace nella rappresentanza della Cina a Mosca. Il diplomatico italiano ha poi confezionato un report inviato nei giorni scorsi alla Farnesina.

Secondo: “Dando armi all’Ucraina voi gettate benzina sul fuoco e poi chiedete aiuto a noi per spegnere questo fuoco. Non è giusto e non è neanche nei nostri interessi. L’Ucraina è molto lontana da noi“. Chiaro il messaggio?

Insomma l’idea della Cina è che la fine delle ostilità possa passare solo dopo che le parti avranno raggiunto un accordo “in autonomia” e il diplomatico fa capire che la Cina non avrebbe particolare interesse a far cessare al più presto la guerra, perché – a suo giudizio – la frattura delle relazioni tra Europa e Russia porterà quest’ultima a dipendere sempre più dalla Cina, che “non imporrà mai sanzioni a Mosca“.

La Cina, ha rivendicato l’ambasciatore cinese in Russia, Zhang Hanhui, è “una grande potenza economica e anche militare“, non “più” disposta “a tollerare né l’egemonia mondiale americana né le continue ingerenze occidentali nei nostri affari interni“, pretende “rispetto“.

E quando si arriva al nocciolo, cioè la questione di Taiwan, l’ambasciatore cinese ricorda al collega italiano che “abbiamo la seconda economia mondiale e un esercito sempre più forte“. E che, in “soli quattro anni, siamo in grado di costruire una flotta grande quanto quella britannica, non continueremo ad accettare soprusi dall’esterno“.

Il diplomatico cinese, conclude il giornale, inizia a disegnare un nuovo ordine mondiale, con la maggior parte dei Paesi che a suo dire non seguirà l’Occidente nel conflitto, con blocchi alternativi che si compatteranno, a partire da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, con gli Usa che vedranno i propri alleati principali indebolirsi, con l’Europa che cadrà in recessione perché le aziende perderanno competitività sui mercati a causa del forte rincaro dell’energia. Esattamente ciò che temono gli italiani vessati da questo governo che non sembra aver a cuore né il nostro Paese né il destino dei suoi cittadini.

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