La mossa della Nuova Zelanda contro la Russia: dazi del 35 per cento sulle importazioni

6 Apr 2022 10:07 - di Roberto Frulli
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Mentre l’Europa cerca ancora di trovare una quadra sulle sanzioni a Mosca, in particolare sulla rinuncia al gas, muovendosi in ordine sparso e dimostrando tutta la debolezza e la non credibilità del vecchio Continente, nell’altro emisfero le autorità neozelandesi hanno già annunciato mercoledì che la Nuova Zelanda applicherà dazi del 35 per cento su tutte le importazioni dalla Russia ed estenderà i divieti di esportazione esistenti su prodotti industriali strettamente legati alle industrie strategiche russe.

“Le immagini e le notizie che emergono sulle atrocità commesse contro i civili a Bucha e in altre regioni dell’Ucraina sono ripugnanti e riprovevoli, e la Nuova Zelanda continua a rispondere agli atti di aggressione insensati di Putin“, ha affermato il ministro degli Esteri, Nanaia Mahuta. Senza però avere in mano le prove che, effettivamente, la responsabilità di quel terribile massacro possa ascriversi alla Russia e alle sue truppe.

Secondo Mahuta, la Russia deve “essere ritenuta responsabile dei crimini di guerra e delle atrocità commesse contro civili innocenti“.

“Insieme ad altri 41 paesi, la Nuova Zelanda ha annunciato il suo sostegno all’accusa della Corte penale internazionale e ha fornito finanziamenti per le indagini“, ha aggiunto il ministro degli Esteri neozelandese.

Queste nuove sanzioni applicate dalla Nuova Zelanda cercano di “fare pressione sul regime di Putin” insieme ad altre misure applicate dalla comunità internazionale “affinché le ostilità in Ucraina cessino“, ha sottolineato il ministro del Commercio, Damien O’Connor.

Le nuove misure annunciate dalle autorità neozelandesi entreranno in vigore il 25 aprile, si legge in un comunicato dell’esecutivo neozelandese, per il quale si tratta “ad oggi della risposta economica più significativa della Nuova Zelanda all’invasione russa“.

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