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La Polonia smantella i monumenti sovietici: «Non si può celebrare chi ha causato tanto dolore»

Esteri - di Federica Parbuoni - 20 Aprile 2022 - AGGIORNATO 21 Aprile 2022 alle 10:00

L’Istituto per la Memoria Nazionale della Polonia ha annunciato lo smantellamento di tre monumenti sovietici. Lo ha riferito l’agenzia Interfax. Si tratta, in particolare, dei monumenti dell’Armata Rossa di Siedlec e di Garntsarsko e Mendzibloc, che saranno eliminati il 20 aprile. La notizia arriva a ridosso di quella di segno opposto riguardo la statua di Lenin eretta a Henichesk, città ucraina occupata dai militari russi nella regione di Kherson.

«Non si può celebrare chi ancora perpetra genocidi»

«È un’ingiustizia verso le vittime, una violenza contro la storia e la verità storica, contro la decenza, mettere sul piedistallo coloro che hanno ridotto in schiavitù gli Stati liberi e indipendenti, coloro che hanno causato dolore e sofferenza a donne e bambini. Coloro che oggi stanno perpetrando i genocidi del 21esimo secolo», ha commentato il Karol Navrocki Institute of National Remembrance, in occasione dello smantellamento del monumento di Siedlec.

Il piano della Polonia per smantellare i monumenti sovietici

In Polonia ci sono oggi circa 60 monumenti sovietici. Il loro abbattimento, però, non è una novità. L’Istituto per la memoria nazionale (Ipn), infatti, ricevette già tra il 2016 e il 2017 il mandato di smantellare i monumenti all’Armata rossa e di trasferirli lontano dalla vista nel bunker esistente nei sotterranei del Museo della Guerra Fredda di Podborsko, nel nordovest del Paese. La decisione arrivò all’apice dello scontro politico tra Polonia e Russia.

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di Federica Parbuoni - 20 Aprile 2022