La Via Crucis con russe e ucraine si fa. Pedrizzi (Ucid): “Un gesto rivoluzionario di pace di Papa Bergoglio”
La Via Crucis stasera torna al Colosseo, in mondovisione, dopo due anni di stop a causa della pandemia. Al centro della processione guidata da Papa Bergoglio, il dramma della guerra in Ucraina e di tutte le guerre che si combattono nel mondo, ma nelle quattordici stazioni che ripercorrono il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota si darà voce anche ai piccoli e grandi drammi che ognuno di noi affronta nel quotidiano: i fallimenti matrimoniali, famiglie alle prese con figli disabili, con la mancanza del lavoro, la piaga della violenza, il dramma dei migranti.
Una Via Crucis che quest’anno ha sollevato molte polemiche. Gli ucraini, in testa l’ambasciatore presso la Santa Sede Andrij Yurash, si sono opposti con decisione alla scelta del Vaticano di fare portare la Croce alla tredicesima stazione ad una russa e ad una ucraina, Irina e Albin (nella foto e nel video), colleghe all’Università di Tor Vergata. C’è anche chi tra gli ucraini ha chiesto di sostituire la donna russa con una polacca dal momento che la Polonia sta dando prova di grande generosità nell’accoglienza degli sfollati ucraini. Il Vaticano finora è rimasto in silenzio ma la processione “di pace” con russi e ucraini si farà.
Pedrizzi (Ucid): “Un gesto rivoluzionario di pace”
“Le perplessità dell’ambasciata ucraina sulla partecipazione alla Via Crucis di pace voluta da Papa Bergoglio sono incomprensibili. È doloroso constatare che nemmeno sotto il crocifisso di Cristo in croce, portato sulle spalle da due donne, ci possa essere un rifiuto e un passo indietro dal clima di guerra, anche perché giorni fa il Papa aveva consacrato al Cuore immacolato di Maria entrambe le nazioni, la Russia e l’Ucraina, e ciò aveva suscitato speranza di pace e un possibile stop alla guerra”, dichiara il Senatore Riccardo Pedrizzi, presidente Nazionale del Comitato tecnico scientifico dell’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti.
“Quest’anno la Via Crucis è dedicata alle famiglie, nucleo centrale della società, ma anche fulcro di dialogo, di convivenza, fonte di solidarietà e rispetto del prossimo. In sintesi, la famiglia è pace e mai come oggi il Santo Padre vuole testimoniarlo nei giorni della guerra e del sacrificio di Cristo. Il ruolo di Papa Bergoglio nella mediazione tra Russia e Ucraina va incoraggiato e può risultare fondamentale per questo va sostenuto da tutte le organizzazioni cattoliche, anche in vista di una probabile visita del Pontefice a Kiev che rappresenterebbe un avvenimento storico in grado di cambiare la percezione delle trattative e degli spiragli di pace anche in Russia. Tutte le associazioni cattoliche e gli uomini e le donne di Fede e tutti gli uomini e le donne di buona volontà devono stringersi intorno a Papa Bergoglio sia sul fronte dei soccorsi e degli aiuti umanitari che delle iniziative di pace”.