L’ambasciatore Zazo torna a Kiev: «Momento di speranza». Ma la Capitale è ancora sotto le bombe
L’ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, ha fatto rientro a Kiev. Il diplomatico, che era stato l’ultimo ad andare via dalla città, è dunque fra i primi a tornare, insieme al collega francese, l’ambasciatore Étienne de Poncins. «Dopo un viaggio di dieci ore, l’ambasciatore italiano Zazo è appena tornato a Kiev e ha riaperto la nostra ambasciata, che sarà operativa da lunedì», ha annunciato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sottolineando che «è il simbolo dell’Italia che crede nel dialogo e nella diplomazia».
L’emozione dell’ambasciatore italiano per il rientro a Kiev
L’ambasciata italiana si era trasferita a Leopoli il 3 marzo. Zazo, lasciando la Capitale, era riuscito a far uscire dalla città 20 bambini, tra i quali sei neonati. «La riapertura della nostra ambasciata a Kiev rappresenta per noi un momento emozionante e di speranza a oltre cinquanta giorni di distanza dall’inizio del conflitto. Come evidenziato dal ministro degli Esteri Di Maio, la riapertura della nostra sede è un gesto simbolico, ma che queste autorità apprezzano molto. Oggi ci sentiamo ancora più vicini al governo e al popolo ucraino e continueremo ad assistere al meglio i nostri connazionali», ha detto l’ambasciatore. Dunque, «il tricolore torna a Kiev», mentre la situazione in città resta complicata.
Esplosioni e sirene antiaeree nella Capitale ucraina
Nella mattinata, infatti, anche nella Capitale, come a Leopoli e Mykolaiv, si sono sentite esplosioni e hanno suonato le sirene dell’allarme antiaereo. Il sindaco, Vitali Klitschko, ha confermato le esplosioni in periferia, nel distretto di Darnytskyi, e sul suo canale Telegram ha riferito del lavoro dei soccorritori, chiarendo che al momento si contano «una persona rimasta uccisa e diversi feriti sono stati ricoverati in ospedale». «Chiedo alle persone di rispettare le sirene antiaeree e a quanti erano andati via dalla città di non tornare ancora», ha aggiunto.