L’Italia chiude i porti alle navi russe. Dall’inizio della guerra in fuga quasi 5 milioni di ucraini
La guerra Ucraina-Russia passa anche per il nostro mare: l’Italia chiude i porti alle navi russe. Vietato l’accesso ai porti italiani alle navi di bandiera russa e a quelle che abbiano cambiato la propria bandiera da russa a qualsiasi altra nazionalità dopo il 24 febbraio scorso. È quanto stabilisce una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto, che recepisce il regolamento Ue dell’8 aprile scorso «concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina».
Porti italiani off limts per le navi russe
Il divieto, si legge nella circolare del comando generale della Guardia Costiera, non sarà applicato nei casi di navi che abbiano bisogno di uno scalo di emergenza in porto per motivi di sicurezza marittima e di persone in pericolo in mare. A mollare gli ormeggi dovranno essere anche le navi russe che in questo momento sono attraccate nei porti italiani. (Leggi la circolare)
Il quinto pacchetto di sanzioni Ue alla Russia
Le modifiche previste dall’Unione Europea erano state annunciate a inizio mese da Ursula von der Leyen, che aveva illustrato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Tra le misure c’era «il divieto di dare accesso ai porti dell’Ue alle navi registrate sotto la bandiera della Russia». Lo stesso documento indicava: «Sono concesse deroghe per i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l’energia». Il quinto pacchetto di sanzioni prevede innanzitutto il divieto di acquistare, importare o trasferire carbone e altri combustibili fossili solidi nell’Ue se arrivano dalla Russia o sono esportati da quel Paese, a partire da agosto 2022.
Oltre ai porti vietato anche il trasporto su strada
Le importazioni di carbone dalla Russia all’Ue attualmente valgono circa 8 miliardi di euro l’anno. Oltre ai porti, viene vietato anche il trasporto su strada operato da imprese russe e bielorusse, che non potranno trasportare nulla nell’Ue, neppure in transito. Anche in questo caso sono previste deroghe per alimenti, derrate agricole grano incluso, farmaci, trasporti a fini umanitari.
L’Unhcr: 4.836.445 in fuga dall’Ucraina
E intanto dall’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, arrivano numeri allarmanti. Sono 4.836.445 gli ucraini fuggiti dal loro Paese dall’inizio dell’invasione russa, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati. La Polonia ne ha accolti 2.744.778; la Romania 732.473. Mentre le persone che hanno attraversato il confine cercando sicurezza in Ungheria sono 454.098. Altre si sono dirette verso la Federazione Russia, Moldavia, Slovacchia e Bielorussia. Secondo i dati di Unhcr, 94.800 rifugiati ucraini sono arrivati in Italia fino ad oggi.