Lo sgambetto Ue a Marine Le Pen: accuse di frode sui fondi pubblici. Lei: gli elettori non sono stupidi
A pochi giorni dal secondo turno in Francia arriva un colpo basso alla candidata di destra Marine Le Pen. L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha accusato la Le Pen, il padre Jean-Marie Le Pen e altri due membri del partito Rassemblement National di avere utilizzato in maniera indebita più di 600mila euro di fondi pubblici europei. E questo nel periodo in cui erano deputati del Parlamento Europeo. Non si sarebbero appropriati personalmente dei fondi ma li avrebbero spesi in modo non conforme alla legge. Non vi è chi non ravvisi in questa mossa un poderoso aiuto per Macron, che nei sondaggi già stacca di 10 punti Marine Le Pen.
Le accuse sono contenute in un rapporto che l’OLAF ha inviato alla magistratura francese e che è stato visto in esclusiva dal sito Mediapart, che ne ha pubblicato sabato alcuni dettagli. Il rapporto non costituisce di per sé un’accusa formale, ma è piuttosto una segnalazione alle autorità francesi, che dovranno poi decidere se e come utilizzare le informazioni fornite dall’ufficio europeo.
“Sono abituata ai colpi bassi dell’Unione Europea a pochi giorni dal secondo turno – ha commentato Marine Le Pen – ma i francesi non si faranno assolutamente imbrogliare: è chiaro che contesto queste accuse, ma si pone un problema in termini di stato di diritto”. Per la Le Pen non c’è “nessun elemento” che supporta le accuse dell’agenzia europea sulle quali la Procura di Parigi ha aperto una indagine. Le altre due persone accusate sono Louis Aliot, ex compagno di Le Pen e attuale sindaco della città di Perpignan, e l’ex eurodeputato Bruno Gollnisch.