L’Ucraina crea un archivio online per i “crimini di guerra russi”. L’audio dell’allerta del raid aereo

9 Apr 2022 17:10 - di Milena Desanctis
Ucraina

«Abbiamo creato un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Le prove raccolte delle atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina garantiranno che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia», aggiunge, con il link al sito in inglese https://war.ukraine.ua/russia-war-crimes. Nel sito sono documentati giorni “di eroica e orgogliosa resistenza ucraina“.  Poi c’è una carrellata di immagini in cui si vedono città, quartieri, palazzi prima e dopo i bombardamenti. E poi ancora foto che mostrano i volti segnati dalla disperazione e dalla paura di anziani, donne e bambini.

Ucraina, “allerta raid aereo”: il suono delle sirene

C’è anche la sezione “allerta raid aereo!”. «Hai il coraggio di sentire – si legge sul sito –come suonano le sirene in Ucraina in questo momento? Senti almeno l’1% della disperazione che gli ucraini attraversano ogni giorno quando sentono questo suono. Dopo questi momenti sanno che la distruzione e la morte stanno arrivando. Nella vita reale, gli ucraini non possono semplicemente disattivare quel suono. Può costare loro la vita».

“Anche la guerra ha regole”

Nella sezione “Anche la guerra ha regole” si legge: «Molti decenni fa, la comunità internazionale ha deciso di fermare le morti su larga scala di civili durante guerre e conflitti armati. Furono così create le regole di guerra, che proibivano l’uccisione di civili, l’inflizione di danni e torture ai prigionieri e il lancio di armi letali negli insediamenti non protetti». Si ricorda che le regole di guerra sono stabilite in trattati internazionali come le Convenzioni di Ginevra, lo Statuto di Roma e altre leggi e accordi internazionali, molti dei quali firmati dalla Russia. «Queste regole – si legge ancora – vengono ora cinicamente e senza scrupoli violate da migliaia di soldati russi inviati in Ucraina dal loro dittatore, Putin. Bombardare. Distruggere. Per commettere omicidio di massa».

 

 

 

 

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