Mariupol, ultimatum russo: alzate bandiera bianca e sarà tregua. Attacco finale per Donbass e Sud ucraino
Nell’inferno di Mariupol, arriva l’ultimatum russo ai militari ucraini: alzate bandiera bianca e sarà tregua. Le truppe di Mosca puntano all’attacco finale, virando su Donbass e sud del Paese. Così, mentre i militari russi continuano a presidiare l’acciaieria Azovstal. E i soldati e civili ucraini asserragliati al suo interno provano a resistere. Il generale Rustam Minnekayev, vice comandante del Distretto Militare della Russia centrale, citato dai media locali annuncia ufficialmente gli obiettivi di questa seconda fase dell’«operazione militare speciale» di Mosca: prendere il «pieno controllo del Donbass. E dell’Ucraina meridionale».
Non solo Mariupol, i russi annunciano i veri obiettivi della seconda fase di attacco
Secondo il generale, le forze russe puntano a creare un corridoio che colleghi il Donbass alla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. «Dall’inizio della seconda fase dell’operazione speciale, fase iniziata due giorni fa, uno degli obiettivi dell’esercito russo è di stabilire il pieno controllo sul Donbass e sull’Ucraina meridionale. Ciò permetterà di stabilire un corridoio terrestre verso la Crimea», ha affermato il generale.
L’accusa della vicepremier di Kiev: i russi mentono e negano i corridoi ai civili da Azostal
Mentre, a proposito di corridoi – in questo caso umanitari però – la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, su Telegram si rivolge direttamente ai media internazionali, per chiarire gli ostacoli all’evacuazione da Mariupol sotto assedio. Smentendo così la versione dei portavoce di Mosca «che – dichiara l’autorità di Kiev – non si vergognano di mentire. E di dire che il corridoio umanitario è stato fornito, ma i nostri civili non vogliono usarlo». Civili che, lo ricordiamo, all’interno del presidio dell’acciaieria di Azovstal sarebbero più di mille: tra loro anche donne. Bambini. Anziani.
Mariupol, la leva dei russi per evitare l’assalto. Kiev: hanno paura dell’attacco
Quindi, la vicepremier ucraina prosegue: «I russi hanno fornito un corridoio per la resa dei militari, ma noi non ne abbiamo bisogno, perché i nostri militari non vogliono arrendersi». E, spiega sempre la Vereschuk, «si rifiutano di aprire un corridoio per i civili, fingendo cinicamente di non capire la differenza tra un corridoio per la resa dei militari. E un corridoio umanitario per evacuare i civili. Ma capiscono tutto – conclude la vicepremier ucraina –. Stanno solo cercando di esercitare ulteriore pressione sui nostri militari».
Mosca: se alzano bandiera bianca sarà tregua ad Azovstal
Un attendismo minaccioso, che dà adito a recriminazioni e paure, quello dei russi sul presidio dell’acciaieria di Mariupol, che si è interrotto, solo poco fa, con l’annuncio dell’esercito russo che si è detto pronto «in qualsiasi momento» ad osservare una tregua su «tutto o una parte» del sito industriale di Azovstal per consentire l’evacuazione dei civili e la resa dei combattenti. «Il punto di partenza di questa tregua umanitaria sarà l’innalzamento da parte delle formazioni armate ucraine di bandiere bianche su tutto o parte del sito di Azovstal», ha indicato il ministero della Difesa russo in un comunicato.
La vicepremier di Kiev: i russi hanno paura di assaltare Azovstal e fanno pressioni sui civili per la resa dei nostri militari
Di fatto confermando che le forze ucraine non hanno avuto fin qui intenzione di arrendersi e cedere il controllo totale di Mariupol alle armate russe. Un nodo nevralgico su cui, sempre la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, nelle scorse ore ha ribadito significativamente: «È importante che i media internazionali comprendano chiaramente la verità: i russi hanno paura di prendere d’assalto l’Azovstal, ma allo stesso tempo stanno bloccando consapevolmente e cinicamente il rilascio di civili dall’acciaieria, cercando così di esercitare ulteriore pressione sui nostri militari». Da qui, l’appello che la vicepremier di Kiev ha rivolto «ai leader mondiali e alla comunità internazionale di fare immediatamente ogni sforzo per aprire un corridoio umanitario da Azovstal per donne. Bambini». E anziani intrappolati in quella gabbia di cemento e acciaio.
Intanto, secondo l’intelligence britannica rispunta la data del 9 maggio: ecco come
Nel frattempo, aumenta il rischio che pressione e tensione possano ulteriormente intensificarsi. Secondo quanto riportato ieri dall’intelligence britannica nel suo rapporto quotidiano sul conflitto, la Russia vuole dimostrare di aver ottenuto importanti successi in vista del 9 maggio, quando si celebra la Giornata della Vittoria. E per questo potrebbe incrementare le operazioni in Ucraina. E l’assedio di Mariupol, contestuale all’avanzata delle forze russe nella regione orientale del Donbass verso Kramatorsk, – che continua a subire pesanti attacchi – sembrerebbero accreditare sospetti e timori degli 007 britannici…