Dall’Ucraina parte l’appello a boicottare il cartoon russo “Masha e Orso” per non finanziare Putin
“Masha e Orso sono russi, finanziano la guerra di Putin, vanno bloccati”. L’appello arriva da un noto presentatore tv ucraino, Anatoliy Anatolich, che su Fb ha chiesto a tutti gli occidentali che sostengono il suo popolo contro l’aggressione di Mosca di non aiutare le produzioni russe di cartoni animati a fare soldi con le visualizzazioni. «Non mostrare ai tuoi figli contenuti russi, che sono sempre stati molto popolari in Ucraina», ha scritto su Facebook, pubblicando l’immagine di un mezzo militare russo con all’interno Masha, Orso e Simka dei Fixies. «I miei figli sanno anche chi sono I Fixies e Masha e Orso. E ora sanno che la monetizzazione e i profitti di questi personaggi vanno in Russia. E dobbiamo ricordare che mentre osserviamo Orso e Masha, i russi si stanno muovendo verso il confine ucraino con la loro artiglieria pesante».
Masha e Orso, simbolo della Russia in tutto il mondo
Masha e Orso è una delle serie per bambini più amate di sempre e sicuramente il cartone animato russo più famoso in assoluto. Con sei stagioni alle spalle e il record di prima serie animata in 3D mai prodotta, Masha e Orso è molto apprezzata dal governo russo – che negli anni l’ha sommersa di finanziamenti – anche in virtù della sua capacità di comunicare un’immagine della Russia molto cara al Paese: il regno della tradizione. collezionando oltre 100 miliardi di visualizzazione su YouTube.
Masha e Orso, ideato nello studio Animaccord di San Pietroburgo da Oleg Kuzovkov, dal 2008 è adorato dai bambini di tutto il mondo e se la batte, quanto a popolarità globale, con i cartoon americani, con gli inglesi Peppa Pig e Winnie the Pooh. La produzione di Masha e Orso, con il quartier generale spostato ormai a Cipro da tempo, va avanti e al momento non si ha notizia di boicottaggi né di stop alle importazioni. Il cartone da 10 anni va in onda con successo su Rai Yoyo (prima su Rai2) e sul canale DeA Junior. All’orizzone, per fortuna, nessuna censura sui cartoni russi sembra profilarsi…