“Numeri spaventosi”, stime horror sul Pil 2022. Bonomi: “Il governo non metta la testa sotto la sabbia”
Siamo in crisi nera, arriva la conferma. “Lo scenario di oggi dice che la crescita del Pil scenderà nel 2022 sotto il 2%, all’1,9% e non più del 4% come tutti noi ci aspettavamo: questo vuol dire che nei primi 2 trimestri del 2022 saremo in recessione tecnica“. Questo il fosco quadro illustrato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Nel corso della conferenza stampa sulle stime di crescita del paese alla luce della guerra russo ucraina le sue parole sono un cazzotto nello stomaco per gli italiani e una critica esplicita al governo Draghi. “Il governo non meta la testa sotto la sabbia”, ha detto Bonomi. “I numeri del rapporto sono numeri che spaventano: perchè danno concretezza ad un allarme che cresce e che Confindustria, inascoltata, aveva già lanciato”.
Bonomi (Confindustria): “siamo sull’orlo della recessione tecnica”
Il Centro studi di Confindustria stima una crescita del Pil 2022 tagliata a +1,9% “con un’ampia revisione al ribasso (-2,2 punti)”. Il ritorno a livelli pre-Covid “slitta dal secondo trimestre di quest’anno al primo del prossimo”. Nello scenario di previsione “nella prima metà del 2022, quando si dispiegheranno pienamente gli effetti negativi della guerra, l’economia italiana” entrerebbe – spiega- “in una ‘recessione tecnica’ con un calo di -0,2% e di -0,5% nei primi due trimestri”. La previsione per il 2023 è per una crescita del Pil del +1,6% dopo una previsione di crescita del 2022 vista in calo al +1,9%”. Di qui la reprimenda all’esecutivo, che deve avere il coraggio di guardare in faccia questi numeri:
Bonomi: “Il governo abbandoni azzardate illusioni”
Questi dati al ribasso “devono costituire un serissimo allarme generale per le istituzioni e la politica del nostro Paese”. Confindustria sollecita una presa d’atto dei problemi economici in corso. E invita la politica a non mettere la testa sotto la sabbia: e a cadere alla tentazione di “credere che magari tra qualche settimana il conflitto in Ucraina finisca e tutto torni come nel 2019 pre-Covid: non è stato vero l’anno scorso, non è vero in questo 2022”. Per questo dice ancora: “è venuto il momento di abbandonare queste azzardate illusioni e di adottare misure strutturali e adeguate, la prima verso l’industria e la manifattura italiana“. Insomma, il governo ha dormito, questa è la sintesi. Questa è l’opinone più volte espressa dal FdI, dalla sua leader Giorgia Meloni, che sempre hanno puntellato l’esecutivo a calarsi nei drammi delle categorie produttive di un Paese sostanzialemnte fermo. Tanto fermo da essere sull’orlo della bancarotta tecnica.
“Caro-energia insostenibile: costo per imprese italiane 68 miliardi in più”
Che per famiglie e imprese vule dire ancora mesi e mesi di sofferenza. Forse di chiusure forzate. “I rincari di petrolio, gas, carbone, stanno facendo crescere i costi delle imprese”, torna ad avvertire Confindustria. Che con il Centro Studi di via dell’Astronomia stima “una crescita della bolletta energetica italiana di 5,7 miliardi su base mensile: ovvero in un maggior onere di 68 miliardi su base annua”. “Le imprese hanno finora in gran parte assorbito nei propri margini, fino ad annullarli in alcuni casi, questi aumenti dei costi”. Ma l’impatto “non è sostenibile. Per questo diverse imprese stanno riducendo o fermando la produzione, o prevedono di farlo nei prossimi mesi”.
Pil dimezzato, il ministro Franco sulla difensiva
A fronte di questi numeri spaventosi, il ministro dell’Economia Daniele Franco parlando al workshop ‘Lo scenario dell’economia e della finanza’ organizzato dal Forum Ambrosetti a Cernobbio ha spiegato: nel Def atteso la prossima settimana in consiglio dei ministri ci sarà una “previsione cauta sul Pil, perché c’è grandissima incertezza. Come l’anno scorso è meglio essere smentiti per essere stati pessimisti, piuttosto che troppo ottimisti”. Si ipotizza una stima intorno al 2,8% contro il +4,7% inserito nella Nadef dello scorso autunno. Il ministro ha ricordato che l’esecutivo è intervenuto “varie volte per mitigare l’aumento del costo dell’energia; sono stati stanziati finora 19 miliardi, di cui 14 vanno a coprire i primi due trimestri del 2022. Abbiamo inventato il sistema dei crediti d’imposta per le imprese a fronte delle spese dell’energia e abbiamo abbattuto per la prima volta in Italia di 25 cent il costo del carburante. Credo che questi interventi soprattutto sul lato impresa andranno continuati e ulteriori interventi sono senz’altro possibili”.