Omicidio Mollicone, in aula l’agghiacciante esito della perizia: Serena agonizzò per ore. Si poteva salvare

22 Apr 2022 16:29 - di Greta Paolucci
Serena Mollicone

Al processo sull’omicidio di Serena Mollicone davanti alla Corte di Assise del tribunale di Cassino, è la volta dei consulenti tecnici sentiti come testimoni. Chiamati dall’avvocato Federica Nardoni, difensore di Armida Mollicone, parte civile nel procedimento penale la professoressa Luisa Regimenti e il perito fonico Luigi Nicotera. Così, in aula spunta una acquisizione agghiacciante, che la perizia medico legale ha illustrato nei dettagli: dopo i colpi contro la porta, Serena è rimasta in agonia per 4-6 ore. Poteva essere salvata…

Omicidio Serena Mollicone, in aula è il giorno dei consulenti tecnici

Luisa Regimenti è specialista in medicina legale e delle assicurazioni, professore incaricato presso l’Università di Roma Tor Vergata, facoltà di Medicina e Chirurgia, presidente della Società Italiana medico giuridica medicina legale contemporanea, che ha riferito il suo parere tecnico medico legale relativamente alle cause e ai mezzi del decesso della 18enne di Arce, (in provincia di Frosinone), scomparsa l’1 giugno 2001. Il procedimento penale, come noto, è a carico di Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Anna Maria. L’ex maresciallo Vincenzo Quatrale e il carabiniere Francesco Suprano. Nello specifico: con i Mottola e Quatrale accusati di concorso in omicidio. E Suprano di favoreggiamento.

Omicidio Mollicone, i dettagli sulla modalità omicidiaria e perché trovano riscontro nelle accuse

Proprio dagli accertamenti medico-legali e scientifici, allora, emerge una prima verità: Serena Mollicone, morta nel giugno del 2001, sarebbe stata spinta contro una porta all’interno della caserma dei carabinieri di Arce. Sembra accreditarsi, allora, l’ipotesi investigativa avanzata nelle ultime fasi dell’indagine, lunga. Complessa. E non priva di colpi di scena. Per il medico legale che ha illustrato ai giudici la consulenza che ha disposto la famiglia della vittima, la giovane cadde priva di sensi a causa di alcune fratture craniche.

Serena Mollicone, la perizia medico-legale: «Fu lasciata agonizzare per 4-6 ore»

Ma, questo è il possibile, agghiacciante punto di svolta, Serena «poteva essere soccorsa». Invece, come riporta il Tgcom24 tra gli altri, nel riferire quanto esposto dalla Regimenti davanti alla Corte d’Assise, «fu lasciata in queste condizioni per 4-6 ore – ha spiegato il legale –. Prima di essere uccisa dal nastro adesivo applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento». Intanto, la procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque indagati, tra cui Franco Mottola, ex comandante dei carabinieri.

Il particolare delle scarpe indossate da Serena il giorno del suo omicidio

Una disamina puntuale, quella che ha esposto la dottoressa, consulente di parte civile, che precisa orari e modalità del decesso della povera ragazza. Secondo quanto riferisce la Regimenti, infatti, la morte della Mollicone avvenne «tra le ore 15 e le 19» del primo giugno di 21 anni fa. Un’asserzione che combacia con la modalità omicidiaria che l’esperta ha illustrato in aula. Spiegando nel dettaglio alle difese – che hanno obiettato sul fatto che i segni trovati sullo stipite della porta sono a 150 cm da terra. E quindi ad una altezza superiore a quella della vittima – che quel giorno «Serena indossava delle scarpe con un tacco di 3 cm e una soletta interna. Complessivamente cinque centimetri in più di altezza». E i conti, purtroppo, tornano.

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