Papa Francesco nell’omelia pasquale: “In guerra si torna a crocifiggere Cristo. Ma che vittoria c’è sulle macerie?”
Papa Francesco lo ha detto forte e chiaro, con parole che arrivano dritte al cuore e allo stomaco: «Nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo». Nell’omelia della Domenica delle Palme il Pontefice non può non declinare la liturgia pasquale alla realtà della guerra che sta insanguinando l’Ucraina. E così, con sguardo assorto e toni profondi, torna a ripetere: «Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre. E nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo. Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. Negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli».
Papa Francesco: «Nella follia della guerra si torna a crocifiggere Cristo»
Un dolore scatenato da sangue e morte, dal sacrificio più alto – quello della rinuncia alla vita – e che torna a rinnovarsi in questi giorni di guerra, quello a cui fa riferimento Papa Francesco nella sua omelia pasquale. E di cui, rivolgendosi a «fratelli e sorelle», il Pontefice sottolinea: «In questa settimana accogliamo la certezza che Dio può perdonare ogni peccato. Ogni distanza. Mutare ogni pianto in danza. La certezza che con Gesù c’è sempre posto per ognuno. Che con Gesù non è mai finita. Non è mai troppo tardi. Con Dio si può sempre tornare a vivere – ha aggiunto Papa Francesco –. Coraggio, camminiamo verso la Pasqua con il suo perdono. Perché Cristo continuamente intercede presso il Padre per noi. E, guardando il nostro mondo violento e ferito, non si stanca di ripetere: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”».
Papa Francesco: «Pensare a se stessi è il ritornello dell’umanità che ha crocifisso il Signore»
La via crucis e il calvario di Gesù: Papa Francesco torna alle tappe del sacrificio di Gesù, che queste settimane di guerra stanno riproponendo agli uomini in guerra. E spiega: «Sul Calvario si scontrano due mentalità. Nel Vangelo, infatti, le parole di Gesù crocifisso si contrappongono a quelle dei suoi crocifissori. Questi ripetono un ritornello: “Salva te stesso”. Lo dicono i capi: “Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto”. Lo ribadiscono i soldati: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. E infine, anche uno dei malfattori, che ha ascoltato, ripete il concetto: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso!” Salvare se stessi. Badare a se stessi. Pensare a se stessi. Non ad altri, ma solo alla propria salute. Al proprio successo. Ai propri interessi. All’avere, al potere e all’apparire. Salva te stesso: è il ritornello dell’umanità che ha crocifisso il Signore. Pensiamoci».