Putin provoca ancora e decora gli autori dei massacri di Bucha per “atti di eroismo”
Il presidente russo Vladimir Putin ha voluto ‘premiare’ il reparto di stanza a Bucha, accusato dei terribili massacri che sono emersi in questi giorni. Putin ha assegnato il titolo onorifico di “Guardia” alla 64ma brigata fucilieri motorizzati. Secondo quanto si legge sul sito del Cremlino il presidente russo ha adottato questa decisione per “l’eroismo di massa, coraggio e forza che è stato dimostrato dai militari durante le azioni belliche”.
Le ultime prove sulle stragi a Bucha, sempre negate dal Cremlino, le ha offerte dieci giorni fa il sito indipendente russo, Meduza. Il sito infatti ha diffuso un video girato con un drone ad alta definizione che conferma le tempistiche del massacro di Bucha dove sono state uccise 360 persone dall’esercito di Mosca.
Negli scorsi giorni era stato il «New York Times» a ricostruire i tempi dell’eccidio attraverso delle immagini satellitari diffuse da Maxar e secondo cui i cadaveri si trovavano in strada da almeno tre settimane prima che le forze ucraine li trovassero, tra l’1 e il 2 aprile scorso. Queste nuove immagini, i cui metadata confermano che sono state registrate tra il 23 e il 30 marzo scorso, sono state messe a confronto con il video girato sul terreno dopo il ritiro dell’esercito russo, e mostrano che la posizione dei corpi coincide.
I russi avevano parlato di messinscena e lo stesso Putin aveva affermato che le notizie su Bucha sarebbero false come quelle sulle armi chimiche in Siria.
Proprio oggi però Putin deve fare i conti con un’altra grave perdita dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva. La Flotta russa del Mar Nero perde anche uno degli ufficiali più alti in grado. Infatti è morto oggi il comandante della nave da sbarco russa ‘Caesar Kunikov’, Alexander Chirva. Lo annuncia su Telegram il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev.
Il capitano della nave, che fa parte della 197esima brigata da sbarco della flotta russa del Mar Nero, è morto a causa delle ferite riportate verosimilmente in occasione dell’attacco dagli ucraini lo scorso 24 marzo, in cui era stata distrutta un’altra nave da sbarco, la Saratov. In quell’occasione la Caesar Kunikov e la sua ‘gemella’ Novocherkassk erano state viste lasciare il porto di Berdiansk. In una foto la Kunikov, in grado di trasportare tank e reparti di fanteria, era stata ripresa in preda alle fiamme.