Reddito di cittadinanza: a giudizio per “spese pazze” Mimmo Parisi, il capo dei navigator scelto da Di Maio

13 Apr 2022 20:16 - di Leo Malaspina

Domenico “Mimmo” Parisi, detto il “cowboy, doveva essere il “guru” del reddito di cittadinanza dei grillini, l’uomo in grado di dare corpo a quel progetto di sussidio ai disoccupati che dovevano essere traghettati verso un posto di lavoro grazie ai”navigator”, la geniale idea (si fa per dire) di Luigi Di Maio. Quella che doveva cancellare la povertà… Oggi i “navigator” sono a spasso, a mendicare una corsia preferenziale nella pubblica amministrazione, i disoccupati sono ancora tali, i truffatori del reddito aumentano sempre mentre lui, il “guru” grillino, Mimmo Parisi, è a giudizio della Corte dei Conti per spese ingiustificate. Case di lusso, voli negli Usa, amenità varie negli anni in cui faceva la spola tra Roma e la sua casa in Mississipi.

La parabola di Mimmo Parisi, il guru dei navigator

Domenico Parisi, ex presidente dell’Anpal e padre dei “navigator”, è stato mandato a giudizio dalla Corte dei Conti proprio per il suo impegno nella gestione della Agenzia nazionale per le politiche attive, su cui esiste il sospetto di condotte non corrette, al punto da convincere la Procura contabile a farlo andare a processo. Con lui, anche l’ingegner Mauro Tringali, direttore generale dell’Anpal servizi spa. Il pm Guido Patti ha chiesto che vengano condannati a risarcire all’Agenzia circa centomila euro e i giudici del Lazio si sono riservati la decisione.

A denunciare il manager “grillino” era stato il Pd…

Il paradosso è che il caso era esploso nel 2020 grazie a una denuncia del Pd, attuale alleato del M5S, ha chiesto lumi sui rimborsi spese concessi a Parisi. Il prof della Mississippi State University venne nominato al vertice di Anpal e Anpal servizi per far incrociare domanda e offerta di posti di lavoro, ricorrendo a un sistema fatto di navigator e App: doveva aiutare a cercare lavoro ai percettori del reddito, ma Parisi a quanto pare aveva trascorso molto tempo “a viaggiare tra Roma e Starkville in business class, noleggiare auto con conducente e alloggiare nella capitale in un appartamento ai Parioli il professore ha avuto circa 160mila euro di rimborsi”, come scrive oggi Repubblica.
In un’audizione alla Camera, il prof si giustificò sostenendo che per rotte sopra le 5 ore si ha diritto alla business class e che poi lui viaggiava in quel modo avendo problemi di schiena. Poi, con l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi e Andrea Orlando al Ministero del lavoro, a maggio dell’anno scorso si è chiusa l’esperienza all’Anpal di Parisi e al suo posto è arrivato come commissario straordinario Raffaele Michele Tangorra.
Al vaglio della magistratura contabile circa 71mila euro per i voli con gli Stati Uniti, 50mila per il noleggio auto con conducente, 30mila euro per l’affitto di una casa ai Parioli, oltre che i voli in business.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *