Ricolfi: sì all’idea di Meloni di un liceo del made in Italy, sarebbe un freno alle lauree deboli
Su scuola, università e meritocrazia è intervenuto alla conferenza di Milano anche il sociologo Luca Ricolfi. Il quale ha commentato positivamente l’intercvento della responsabile del settore scuola Paola Frassinetti.
“Io – ha esordito Ricolfi – sono l’unica persona dichiaratamente di sinistra invitata a questo incontro ma non ne sono stupito perché le migliori idee della sinistra sono state abbandonate dalla sinistra e alcune di esse si trovano oggi a destra. Un esempio clamoroso è quello della libertà di espressione che è stata sempre una bandiera della sinistra contro la censura. Oggi invece – ha proseguito – la difesa della libertà di espressione è il comune denominatore delle destre mentre la sinistra, inseguendo il politicamente corretto, è continuamente tentata dalla censura”.
Poi Ricolfi ha fatto l’esempio della difesa dei ceti subordinati, che oggi guardano a destra mentre i ceti medio-ricchi guardano a sinistra. “Lo abbiamo visto anche durante il Covid – ha detto – quando i più deboli erano artigiani e commercianti, difesi dalla destra, mentre la sinistra ha tutelato i lavoratori dipendenti”.
“Vorrei sviluppare – ha aggiunto Ricolfi – una terza idea di sinistra, quella unisce l’uguaglianza delle condizioni di partenza alla promozioni del merito. Questa idea è ormai uscita dal perimetro della sinistra. Tuttavia, ascoltando l’intervento di Giorgia Meloni e poi quello di Paola Frassinetti, mi viene da pensare che questa idea stia migrando verso destra”. Un argomento interessante, questo delle idee che migrano da sinistra a destra, e sul quale Ricolfi sta scrivendo un libro.
Poi ha parlato della scuola e del merito. Per Ricolfi le riforme della scuola progressiste, promosse con l’idea di aiutare i ceti deboli, hanno aumentato le disuguaglianze. Perché un’istruzione di basso livello danneggia i ceti popolari. In quanto i ceti ricchi hanno la possibilità di supportare i figli con ripetizioni e lezioni private. Mentre i ceti popolari devono accontentarsi di un’istruzione di scarso livello.
L’idea di Meloni di un “liceo del made in Italy – ha detto ancora Ricolfi – mi piace perché utile a contenere il meccanismo delle lauree deboli”. Infine ha proposto un nuovo sistema nel quale la bocciatura è proibita, introducendo al suo posto il sistema cosiddetto dei livelli. E ha proposto, ancora, di permettere alle minoranze di genitori e figli che intendono la scuola come trasmissione del patrimonio culturale di fondare delle scuole nuove, basate sull’acquisizione della conoscenza anziché sulla socializzazione e l’intrattenimento come avviene nelle scuole odierne.