Riforma Lgbt della scuola: la Spagna elimina storia e filosofia per insegnare ecofemminismo
Eliminare storia e filosofia dalle scuole per insegnare ecofemminismo, memoria democratica, etica della cura, diritti Lgbt. Siamo sull’orlo del baratro. Il governo di sinistra spagnolo guidato da Sanchez ha perfettamente recepito il distillato più idiota della cancel culture. La combriccola dell’esecutivo che più di ultrasinistra non si può, guidata dal Partito Socialista, i no global di Podemos e Sinistra Unita, ha partorito un obbrobrio in ossequio all’ideologia globalista. Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha appena approvato il progetto di decreto reale sulla Scuola Secondaria dell’Obbligo (12-16 anni): per la prima volta nella legislazione educativa il Ministero dell’Educazione abolisce la filosofia e lo studio cronologico della storia. Il proposito dichiarato è la creazione di un’istruzione “meno meccanica” e più orientata verso i “Valori Civici ed Etici”; impostati dal ministero e fondati sulla “nuova Educazione alla Cittadinanza di José Luis Rodríguez Zapatero”.
Via Storia e Filosofia, si studierà memoria democratica e diritti Lgbt
“I sicari della cultura, come li definisce Giovanni Sallusti su Libero, intendono in tal modo privilegiare «la vicinanza quotidiana alla vita dei giovani « e un approccio meno nozionistico «meno mnemonico». Così riferisce El Mundo. L’ignoranza di chi propone queste follie è evidente: la filosofia è la materia meno mnemonica e nozionistica che ci sia. Una materia “che nasce dalla meraviglia di fronte alla manifestazione reiterata del mondo: cioè dall’antitesi esatta del nozionismo, fin dai presocratici, quindi da sempre”. Cosa c’è di “più vicino alla vita dei giovani” di una disciplina che riguarda l’uomo, il sé più profondo, il pensare? Come fanno i giovani senza un’educazione al pensiero? Aristotele, Platone Kant e Nietzsche archiviati da ecofemminismo, memoria democratica, etica della cura, diritti Lgbt. Roba da non credere.
La storia sarà studiata per blocchi (ideologici)
Se l’intento è abolire il pensiero occidentale allora siamo in presenza di una totale idiozia. Il femminismo, l’ecologismo, i diritti sono frutto di una cultura, di filosofie. E definire questa accozzaglia politically correct “Valori Civili ed Etici” pone una domanda: o si tratta di principi figli di un pensiero: e allora lo studio della filosofia sarebbe essenziale; oppure si tratta di diktat puramente ideologici, svuotati di contenuto, buoni solo a veicolare il Pensiero unico. Che questa seconda ipotesi sia l’intento dei legislatori dell’ultrasinistra è confermato dalla “prova del nove”: la storia. Il decreto vuole sopprimere lo studio della Storia “cronologica”. Per la prima volta sarà abolita la successione, la linea del tempo: «momenti come la conquista dell’America o la rivoluzione francese non vengono menzionati e i contenuti sono raggruppati per blocchi tematici», si legge sul quotidiano spagnolo. Ossia, per blocchi ideologici. Già, quale arma migliore dell’uso politico della storia ha funzionato meglio negli ultimi 50 anni?
“Significato socio-affettivo della matematica”. Prof sconcertati
I blocchi di storia proposti sono questi: «diseguaglianza sociale e lotta per il potere», «emarginazione e segregazione nella storia dell’umanità», «famiglia, ceppo e casta»; «il ruolo della religione nell’organizzazione sociale». Insomma, la storia che si fa processo, pregiudizio. La notizia curiosa è che gli insegnanti non stanno facendo i salti di gioia. Una loro associazione ha denunciato «la scomparsa dei contenuti di base». E i professori di matematica sono sconcertati, perché nelle nuove linee si prevede la rinuncia al trattamento di logaritmi ed espressioni radicali. Al loro posto ci sarà l’approfondimento del “significato socio-affettivo della matematica“. Dove si finirà di questo passo.