“Schiavo dell’America, servo della Nato”: Letta duramente contestato al corteo di Milano (video)

25 Apr 2022 17:04 - di Adriana De Conto
Letta Milano

I servi della Nato fuori dal corteo. E’ il coro intonato dai contestatori che accusano Letta e  il Partito Democratico, presente a Milano per celebrare il 25 aprile, di essere “schiavo dell’America”. I cortocircuiti della sinistra venuti al pettine in questa edizione “surreale” della liberazione si sono manifestati plasticamente nel corteo milanese. Il servizio d’ordine del Partito democratico è schierato davanti ai militanti del Carc che hanno uno striscione in cui si chiede di “Cacciare Draghi servo della Nato per una nuova liberazione“. A monitorare la situazione c’è anche la Digos. Queto il clima incandescente che si respira a sinistra nella cornice delle “festa” del 25 aprile. Le polemiche sono iniziate a Roma, qualche ora prima, con i manifesti anti Usa e anti Nato. E stanno proseguendo a Milano. Il  25 aprile divisivo passa anche per Bologna e per Reggio Emilia, dove l’episodio che ha riguardato una bambina di otto anni è particolarmente vergognoso e grida vendetta. Nessuna “festa” ci libererà mai dagli imbecilli e dai violenti antagonisti se persino una ragazzina -“rea” di essere andata a manifestare con una bandiera degli Stati Uniti e una bandiera dell’Italia-  è stata insultata dai soliti antagonisti. Costretta a deporre le bandiere. 

Letta copntestato: il 25 aprile della discordia e degli insulti

Siamo al 25 aprile della discordia. Il posizionamento rispetto al conflitto Russia- Ucraina ha mandato in tilt il sistema nervoso della sinistra e dei kompagni. La sinistra antagonista sta inscenando una protesta durissima. Con l’ invio di armi da parte della Nato, e quindi anche dell’Italia, alle truppe di Zelensky, il fronte degli antifascisti si è sbriciolato.

Letta contestato: “Questa è casa nostra”

Interpellato sulle contestazioni il presidente di Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo ha sottolineato: “E’ un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria”. Un attonito Enrico Letta osserva e commenta: “Questa è casa nostra, la Costituzione è casa nostra, l’antifascismo è casa nostra. E anche la solidarietà al popolo ucraino è casa nostra” dice il segretario del Pd Enrico Letta all’arrivo al corteo milanese, interpellato sulla contestazione dei Carc per la presenza del Pd alla manifestazione. Il sindaco Sala la prende con filosofia. “Non do troppo peso alle contestazioni e alle provocazioni”, dice il primo cittadino di Milano al Foglio.

Contestata anche la Brigata ebraica

Con ‘Bella Ciao’ si era  aperto il corteo di una ricorrenza che sta diventando l’emblema delle divisioni. Contestazioni, polemiche, spaccature che nelle ultime settimane hanno attraversato l’Anpi e la sinistra si sono materializzate a Milano. Il servizio d’ordine è stato rinforzato proprio per cercare di evitare che le tensioni lungo il corteo degenerino.  Particolarmente ‘presidiata’ è la Brigata ebraica (sfilerà anche con le bandiere gialloblu dell’Ucraina), da sempre lo spezzone più bersagliato delle contestazioni delle frange radicali del corteo. A contestare la Brigata, secondo l’agenzia Ansa, lo stesso gruppo che se l’era presa col Pd: «Niente soldi alle armi – urlano i manifestanti – niente tagli a scuola e sanità». La manifestazione è partita da corso Venezia angolo via Palestro, e si concluderà in piazza Duomo. Sul palco, oltre al sindaco Beppe Sala, dovrebbe esserci anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Prenderanno la parola anche due cittadine ucraine. Alla manifestazione hanno aderito dal Pd, al M5s, oltre a centri sociali e realtà antagoniste del gruppo «Milano contro la guerra»: proprio da queste aree si temono ulteriori tensioni.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *