Scuola, Bianchi fa il furbetto su “Bella Ciao”: «I ragazzi sono liberi di cantarla»

24 Apr 2022 11:27 - di Milena Desanctis
Bianchi

Fa finta di non capire, Patrizio Bianchi. Anzi, fa il furbo. Bella Ciao a scuola? Il ministro usa il trucchetto. Evita di dire che le polemiche sono sull’obbligo di cantarla, voluto dalla sinistra. E si aggrappa a una non meglio identificata libertà sonora.  «Il 25 aprile è la nostra Festa della Liberazione. Celebriamo la sconfitta del nazifascismo e l’impegno di donne e uomini per la conquista della libertà e della democrazia. È fondamentale ricordarla, così come dobbiamo sempre mantenere vivo l’insegnamento e i valori della nostra Costituzione. Bella ciao ». Bianchi lo afferma in un’intervista al quotidiano Il Messaggero.

Bianchi sulla riforma per chi vuole diventare insegnante

Il ministro parla di chat e di estate. «La riforma delinea un percorso chiaro per chi vuole diventare insegnante nelle scuole secondarie dopo anni in cui le regole sono cambiate più volte, generando confusione e allontanando molte persone, soprattutto i più giovani dall’insegnamento. Puntiamo sulla formazione iniziale, con i 60 crediti universitari aggiuntivi rispetto alla laurea magistrale necessari per ottenere l’abilitazione e poi il concorso, richiesto sa una norma costituzionale. Aumentiamo il focus sulle competenze specifiche, come quelle pedagogiche, la didattica delle singole discipline e mettiamo una grande attenzione al tirocinio diretto guidato da tutor che vengono dalla scuola».

Bianchi: «Entro il 2024 assumeremo 70mila insegnanti»

«Potenziamo la formazione continua dei nostri insegnanti sul digitale, sulle materie scientifiche e sulla progettazione e innovazione didattica, per accompagnare e orientare i nostri ragazzi e le nostre ragazze nel loro percorso di studio e di vita e affrontare così anche il tema della dispersione. – aggiunge il ministro – Con la riforma, i cui contenuti sono anche legati all’impegno preso con l’Europa sul Pnrr, nascerà la Scuola di alta formazione per dare linee guida, per una formazione continua che possa arricchire la professionalità del corpo docente. E poi avremo finalmente concorsi annuali, a garanzia di una maggiore continuità. Entro il 2024 assumeremo 70mila docenti».

Cambiamenti per le prove dei concorsi

Sui “quizzoni” Bianchi spiega che «il decreto approvato prevede in realtà dei cambiamenti anche per le prove dei concorsi. Istituiamo fin da subito una commissione di alto livello scientifico che studierà linee guida sulla redazione dei test e accerterà le modalità di prove che possano verificare le competenze. Ascoltiamo le critiche e lavoriamo per migliorare quello che non va. Il nostro obiettivo è avere concorsi annuali che siano oggettivi e trasparenti».

Scuole aperte in estate

Scuole aperte in estate. «Il piano estate è stato un grande successo lo scorso anno. Non tanto di questo ministero o di questo governo, ma delle scuole. È stata l’occasione per recuperare gli apprendimenti, certamente, ma soprattutto la socialità. La scuola è stata, in quei mesi estivi, ancora di più comunità: luogo di incontro, crescita, di scambio con i territori, inclusiva e accogliente – continua Bianchi – Sono felice di poter dire che lo realizzeremo anche quest’anno. Ci saranno circa 300 milioni di risorse a disposizione. Dedicheremo un’attenzione particolare anche all’accoglienza delle bambine e dei bambini ucraini nelle nostre scuole, che sono già più di 16mila. E renderemo questa esperienza strutturale. Per molti anni si è parlato di scuole aperte d’estate. Noi abbiamo detto che le avremmo aperte e lo abbiamo fatto. Penso sia un risultato importante, da rivendicare, perché mette al centro i ragazzi, soprattutto le fasce più deboli e le famiglie».

Sulle chat

Le chat? «Sono fiducioso che le nostre scuole e i nostri insegnanti sapranno trovare le giuste forme di comunicazione con le famiglie e con i ragazzi. – spiega Bianchi – Credo che più che mettere limiti serva dialogo, coinvolgimento e partecipazione delle famiglie nella vita delle comunità scolastiche. E la tecnologie non può essere esclusa da questo processo. Con i giusti modi e giusti linguaggi».

 

Commenti

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  • GIULIANO VIGARANI 25 Aprile 2022

    Canzone brutta e scopiazzata da vecchi canti popolari (la mia nonna la va alla fontanella ecc.) Adottata dai compgni ,mi sembra nel1947.Quindi i partigiani non c’entrano niente