Scuola: in un anno persi 120mila iscritti. Tutta colpa della denatalità: ecco cosa succederà nelle classi
Crollano gli iscritti a scuola: tutta colpa della denatalità. L’anno prossimo ci saranno oltre 120mila alunni in meno. La comunicazione ai sindacati è arrivata direttamente dal ministero dell’Istruzione. Come ricorda tecnicadellascuola.it, rispetto agli ultimi anni, la diminuzione degli iscritti è in aumento: se cinque anni fa si perdevano meno di 50mila alunni l’anno, nell’ultimo biennio il calo si è attestato attorno ai 70-75mila iscritti. Calcolando una media di 20-25 alunni per aula, scrive il Messaggero, si tratta di 4.800 classi in meno in tutta Italia.
Scuola, gli effetti del calo della denatalità
E il futuro è tutt’altro che roseo. Basti pensare che nel 2020 i nuovi nati sono stati 404.892, ovvero 15mila in meno rispetto al 2019. E la denatalità è proseguita anche nel 2021. Secondo i dati provvisori dell’Istat di gennaio-settembre le minori nascite sono state già 12mila e 500, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo del 2020.
Scuola, che cosa accadrà nelle classi
Quindi che cosa succederà nelle classi? Guardando agli organici, per il prossimo anno, scrive tecnicadellascuola.it gli effetti sulla scuola saranno limitati. Infatti, gli organici saranno immutati. «Considerando che i parametri di formazione delle classi rimangono uguali, confermando i “tetti” innalzati per gli effetti della Legge 133/08, questo significa che si faranno meno classi e avremo più insegnanti a disposizione. Per qualche migliaio di docenti, quindi, la riduzione di iscritti si tramuterà nella perdita di titolarità della cattedra: perderanno non il posto di lavoro, ma dovranno presentare domanda di trasferimento».
Anche molte domande di trasferimento, anche annuali (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie), sono destinate a non avere un buon esito: una parte delle cattedre libere, infatti, saranno assegnate con priorità ai docenti finiti in sovrannumero. Sul lungo periodo, conclude tecnicadellascuola.it, la diminuzione di alunni dovrebbe avere effetti anche sul reclutamento.
Il superamento delle classi sovraffollate
Il ministro Bianchi, ricorda il Messaggero, «fin dall’inizio del suo mandato, ha prestato attenzione al superamento delle classi sovraffollate legandolo anche all’allarme sul calo demografico». Quindi, «dovrà essere riequilibrato il rapporto tra numero di docenti e numero di studenti».