Sicilia, la mossa del cavallo di Fdi rompe gli indugi: appoggio a Lagalla. Scacco matto a Lega e FI su Cascio
Centrodestra, la mancata comunicazione e le incomprensioni dei giorni scorsi richiedevano un chiarimento, che sarebbe potuto arrivare solo da un vertice tra i leader dell’alleanza. Ma questo non è avvenuto e, sfumata la possibilità di un incontro tra big che Fratelli d’Italia ha ripetutamente richiesto, oggi il partito guidato da Giorgia Meloni è uscito dall’impasse. E rinunciando alla candidatura di Carolina Varchi, ha ufficializzato il suo sostegno alla corsa di Palermo del candidato civico Roberto Lagalla. Forza Italia e Lega, nel frattempo, restano sull’indicazione di Francesco Cascio.
Caso Sicilia, Fdi rompe gli indugi: sostegno a Lagalla
Così, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida affida ad una nota un «grazie sincero e affettuoso alla collega Carolina Varchi, che generosamente ha ritirato la sua candidatura a Sindaco di Palermo per garantire al centrodestra la possibilità di ritrovare l’unità. Per Carolina – scrive l’esponente di Fdi – ha prevalso la volontà ferma di strappare ai disastri della sinistra la sua città». Non solo: «A seguito del ritiro, il coordinatore regionale Giampiero Cannella ha annunciato il sostegno di Fratelli d’Italia al Professor Roberto Lagalla, a cui facciamo i migliori auguri di buon lavoro».
Sicilia, Fdi si smarca dall’impasse
Insomma, niente diktat o ultimatum, insistono dalle parti di via della Scrofa. Il partito si smarca dalla convergenza su Cascio per Palermo, e tiene duro sulla ri-candidatura di Musumeci. Un punto cardine che andrebbe bene al Cav. Ma a cui l’ala forzista guidata da Miccichè si oppone. E a cui si aggiungono pure le perplessità dei salviniani. E a proposito di Musumeci, il presidente di Regione, giusto ieri, ancora una volta si è detto «assolutamente tranquillo e sereno» su tutti i fronti.
Musumeci: «Mai successo che un governatore uscente non venga ricandidato»
Vuoi per il suo operato, sul quale ha commentato: «Il mio governo è stato il più stabile degli ultimi 30 anni». E per il fatto che – come ha ribadito Musumeci stesso – «non è mai successo che un governatore uscente non sia ricandidato. Suppongo sia solo un capriccio di qualcuno». Auspicando, in definitiva, che alla fine possa prevalere il buon senso. Perché – ha concluso la sua disamina il governatore – il centrodestra dove si divide perde. E in Italia, la sinistra per vincere deve sperare nella rottura del centrodestra».
Sicilia, la mossa del cavallo di Fdi
Il tempo, però, stringe. E per la campagna elettorale di Palermo e Messina già si è in ritardo rispetto alla tabella di marcia. E anche se c’è chi pensa che la Lega, con la sponda di Fi, voglia prendere tempo e mettere tutto in sordina – nonostante La Russa smentisca questi rumors dicendo di non credere «alle voci che tendono ad accreditare un’azione volutamente dilatoria». Fatto sta che allo stato non c’è nessun vertice in vista al momento. La scacchiera del centrodestra fino a oggi sembrava congelata. Ora Fdi ha fatto la sua mossa del cavallo. Inducendo gli attori in campo a mettere la mano alla partita e ai suoi alfieri.