Stoltenberg delinea la “nuova” Nato: «L’invasione dell’Ucraina ha cambiato la sicurezza in Europa»
«Quello che vediamo nei dintorni di Kiev non è un ritiro, ma un riposizionamento delle forze. Ci aspettiamo una concentrazione dei combattimenti a est e a sud e quindi, ci dispiace, ma probabilmente vedremo più sofferenze e più attacchi». A dirlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, all’indomani dell’annuncio da parte del governo dell’Ucraina della liberazione della regione di Kiev, sottolineando «l’importanza che il presidente Putin ponga fine a questa guerra insensata e arresti le brutalità che di fatto ci sono ai confini dell’alleanza Nato».
«Sostenere il lavoro della Corte penale internazionale»
Intervenendo a Che tempo che fa, Stoltenberg ha quindi commentato gli orrori di Bucha. «Ci sono atrocità che vengono perpetrate contro i civili, che sono diventati obiettivi. Tutto ciò è estremamente grave, brutale». Per questo per il segretario generale della Nato «è molto importante riuscire a mettere tutti i fatti sul tavolo». «È importante che chi è responsabile venga di fatto condannato. Dobbiamo raccogliere prove e sostenere il lavoro della Corte penale internazionale», ha sottolineato ancora Stoltenberg, secondo il quale Putin «ha compiuto un grande, grande errore», sottovalutando «la forza delle forze armate ucraine, il coraggio degli ucraini e soprattutto la leadership politica ucraina». Così quella che nelle sue intenzioni doveva essere una «un’operazione militare semplice e rapida si è trasformata ora in una guerra vera e propria, dove lui non è stato in grado di raggiungere il suo obiettivo, vale a dire il controllo dell’Ucraina».
Il legame tra campo di battaglia e negoziati
Quanto al tavolo negoziale Stoltenberg ha chiarito che «sarà l’Ucraina a decidere che tipo di soluzioni è pronta ad accettare nelle trattative con la Russia». «L’esito al tavolo negoziale è assolutamente collegato alla situazione sui campi di battaglia», ha sottolineato ancora il segretario generale della Nato, ricordando che l’Alleanza «sostiene il diritto che ogni Nazione ha di scegliere il proprio percorso, ivi compreso se voglia far parte di un’alleanza come la Nato oppure no». «Questo – ha aggiunto – è il problema che ha la Russia, non rispetta le decisioni sovrane e indipendenti dei Paesi europei».
«Mosca deve capire che una guerra nucleare non può avvenire»
«Qualsiasi uso di armamenti di distruzione di massa ivi compresi quelli nucleari è assolutamente inaccettabile e cambierebbe completamente la natura di questo conflitto». «La Russia deve capire che una guerra nucleare non può avvenire, non può essere vinta e non può essere combattuta. Quindi – ha detto Stoltenberg – la retorica nucleare della Russia è inutile e pericolosa. Questo sottolinea l’importanza di esercitare pressioni sulla Russia dal punto di vista delle sanzioni economiche per far finire questa guerra, sostenere gli ucraini, aumentare la nostra presenza nella zona est e dimostrare a Mosca che proteggeremo ogni centimetro del territorio».
L’avvertimento al Cremlino
Stoltenberg, quindi, ha ricordato il patto di corresponsabilità che vige in seno alla Nato, ribadendo all’indirizzo di Mosca che «un attacco a un alleato scatenerà la reazione da parte di tutti gli alleati». «Facendo questo preveniamo la guerra e preserviamo la pace, è il nostro obiettivo principale», ha sottolineato, spiegando che «la Nato è completamente a favore del controllo degli armamenti», ma che il disarmo deve «bilanciato» e «verificabile» da tutte le parti perché «in disarmo unilaterale da parte della Nato, mentre la Russia, la Cina e la Corea del Nord non lo fanno, crea un mondo più pericoloso».
Il nuovo scenario per la Nato dopo l’invasione dell’Ucraina
In merito all’ordine del giorno del prossimo vertice Nato a Bruxelles, «l’argomento principale sarà naturalmente l’Ucraina. È estremamente importante che l’alleanza Nato e i nordamericani agiscano in coordinamento molto stretto. Il presidente Putin ha sottovalutato il coraggio degli ucraini ma anche l’unità tra il Nord America e la Nato». Quindi, ricordando che «il 50% della forza economica e militare nel mondo risiede nella Nato» e gli impegni portati avanti in coordinamento tra Nato, Ue e Nord, Stoltenberg ha sottolineato che «l’invasione russa dell’Ucraina ha completamente cambiato la situazione della sicurezza in Europa» e che si aspetta che «la settimana prossima parleremo dei cambiamenti più a lungo termine dal punto di vista della difesa e della sicurezza come reazione a quello che ha fatto la Russia».
Stoltenberg: «Bene l’Italia sulle spese militari, senza pace perdiamo tutto»
Stoltenberg, quindi, ricordando che già con l’invasione russa dell’Ucraina del 2014, «tutti gli alleati Nato hanno aumentato la spesa per la difesa» e che oggi c’è «un nuovo senso di urgenza», ha spiegato di vedere «positivamente la decisione dell’Italia di aumentare il budget per la difesa». «L’Italia è un membro importante della Nato, ha una sua presenza in Estonia, Kosovo, Iraq, Regione del Baltico. Sono sempre colpito dalla professionalità e dall’impegno delle truppe italiane», ha detto, chiarendo di capire bene, da ex politico, la difficoltà di investimenti di questo tipo. Ma, ha aggiunto, «oggi viviamo in un mondo più pericoloso, dobbiamo far sì che il conflitto non si allarghi al di là dell’Ucraina». «Abbiamo bisogno di investire di più in difesa o tutti gli altri sforzi, dall’ambiente all’istruzione al lavoro, non avranno un buon esito perché – ha concluso – se perdiamo la pace perdiamo tutto».