Battesimo con striscione “balilla” per le bambine. Scoppia la polemica ma è giallo sul riferimento fascista
Fuochi accesi sulla scalinata della chiesa, applausi e uno striscione con la scritta che lascia pensare a un riferimento fascista: “Auguroni piccole balilla”. Ma i misteri sull’origine di quella scritta sono tanti e anche i dubbi. Di sicuro si è concluso con le polemiche della sinistra il battesimo di due bambine nella chiesa di San Bernardo di Cassina Nuova, frazione di Bollate (Milano), dove domenica scorsa alcuni ragazzi hanno accolto in questo modo le bambine e i loro genitori all’uscita dalla chiesa. A denunciare l’episodio i Sentinelli di Milano, una sorta di “partigiani” dei social.
“Al termine di un battesimo nella chiesa di San Bernardo un gruppo di ragazzi ha aspettato genitori e neo battezzata con uno striscione dal … ‘vago’ sapore fascista” si legge in un post de I sentinelli di Milano su Facebook, accompagnato, tra i commenti, da un video nel quale viene immortalata la scena. Qualche utente ha spiegato che quei ragazzi “non facevano parte di quel battesimo” e che “non sapevano nemmeno cosa ci fosse scritto su quello striscione” ma che “lo hanno tenuto in mano per gentilezza perché stavano facendo un favore ai parenti delle bimbe che gliel’hanno chiesto”.
Il riferimento ai “balilla” è sbagliato: sarà davvero fascista?
Su Repubblica, il parroco don Giuseppe Reduzzi si mostra molto sorpreso dallo striscione apparso poi sul sagrato. Nessun sospetto su genitori o parenti con intenzioni “nostalgiche”. “La cerimonia in chiesa si è svolta regolarmente, non c’è stato il sentore di alcun problema – racconta il sacerdote – Il tutto è avvenuto fuori. Non appena sono stato avvertito, ho fatto una segnalazione al sindaco e al vicario episcopale”. I genitori delle bambine sono stati comunque convocati dalla polizia locale per fornire spiegazioni, ma ci sono altre cose che non tornano. Il sindaco di Bollato sostiene di non conoscere i genitori delle bambine che hanno organizzato quello striscione con la scritta “balilla”, “perché si sono trasferiti qui a Bollate solo a giugno del 2021, quindi sono ancora poco conosciuti in città”. E lui stesso ipotizza che in realtà quel “balilla” possa essere semplicemente il soprannome di chi firma lo striscione di dedica alle bambine. Anche perché un “fascista” saprebbe bene che quello striscione conterrebbe un errore marchiano: durante il regime fascista erano i bambini a essere inquadrati come balilla, mentre le bambine come figlie della lupa o piccole italiane.