Superbonus, tutti contro Draghi. Maggioranza, FdI e imprese in piazza a Roma: “Sblocchi i crediti fiscali”

26 Apr 2022 18:47 - di Augusta Cesari
Draghi Superbonus

Si allunga la lista dei parlamentari e dei rappresentanti dei partiti che hanno garantito la loro presenza alla manifestazione di domani, mercoledì 27 aprile, alle ore 10.30, a Piazza della Repubblica a Roma per chiedere lo sblocco dei crediti fiscali legati al Superbonus 110%. FdI sarà presente, insieme a una folta schiera di parlamentari,  esponenti di tutti i partiti di governo: dal M5S alla lega, passando per Forza Italia, hanno raccolto il grido di dolore che viene dalle imprese: sbloccare i crediti fiscali è quetione di vita o di morte per le imprese. Hanno aderito anche gli onorevoli Claudio Durigon e Paolo Tiramani della Lega e il senatore  Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle, che si aggiungono ai senatori Bruno Astorre (Partito Democratico), Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Antonio Saccone (UDC), e il Segretario Nazionale dell’UDC Lorenzo Cesa.

Le 14 richieste necessarie

È previsto inoltre l’incontro di una delegazione delle associazioni che hanno promosso la manifestazione (PARTITALIA – Associazione in difesa delle Partite IVA, Class Action Nazionale dell’Edilizia e dalla FACI – Federazione Artigiani e Commercianti Italiani) con il sottosegretario al MEF Federico Freni: a lui sarà presentata una piattaforma con 14 richieste necessarie per sbloccare la cessione dei crediti fiscali derivanti dall’applicazione delle norme di legge sul Superbonus 110%. I manifestanti chiedono un confronto diretto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Da sempre, infatti, l’edilizia rappresenta l’elemento trainante dell’economia nazionale, mentre le recenti limitazioni imposte dal Governo alle cessioni dei crediti fiscali hanno messo in ginocchio moltissime imprese, paralizzando tutto il settore e l’indotto.

Partitalia: Il governo Draghi vuole boicottare l’utilizzo del Superbonus

Secondo Partitalia,  “L’annuncio di Intesa Sanpaolo e Unicredit sullo stop all’acquisto dei crediti fiscali, che segue di qualche settimana l’analoga mossa di Cassa Depositi e Prestiti, dimostra ancora una volta come il Governo Draghi voglia boicottare l’utilizzo dei Superbonus, dando un colpo mortale ad un settore strategico e trainante come quello dell’edilizia e il relativo indotto”. Per Michel Fabrizio, già vicecampione del mondo Sbk e dirigente nazionale di PARTITALIA, il “Governo sta letteralmente tradendo imprese e cittadini: prima si stimola la nascita di un intero comparto economico legato al Superbonus, poi, una volta che le imprese hanno anticipato di tasca propria gli investimenti per la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici, si viene vergognosamente meno agli impegni, lasciando sole le imprese a far fronte agli oneri che dovevano essere coperti dallo Stato. Le imprese – ha aggiunto – hanno infatti anticipato milioni di euro che non riescono a recuperare perché non sanno più a chi cedere i crediti fiscali, rischiando fallimenti, licenziamenti e suicidi. Si tratta di una bomba sociale che azzera la crescita e ci fa ripiombare nella stagnazione”.

Cosa dovrebbe fare il governo

“Lo Stato ha perso del tutto credibilità cambiando le regole in corso d’opera e mettendo a repentaglio la sopravvivenza di persone la cui unica colpa è stata quella di fidarsi delle Istituzioni”. “Draghi – sottolinea – sta facendo orecchie da mercante, giocando sulla nostra pelle: per questo siamo pronti nei prossimi giorni a scendere in piazza per rivendicare i nostri diritti. Il governo Draghi deve sbloccare immediatamente gli acquisti da parte di Cassa Depositi e Prestiti e seguire le indicazioni di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il governo deve inoltre allungare le scadenze per i condomini (le scadenze di giugno 2023 del 60% dello stato di avanzamento lavori devono essere portate a dicembre 2023) perché Draghi, con i suoi giochetti, ha paralizzato la finanza per 6 mesi e di fatto bloccato i cantieri. Non si possono tenere appesi così i lavoratori”.

 

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