Ucraina nell’Ue: i 27 pensano a una “clausola” per tutelarsi se la Russia vincesse la guerra

20 Apr 2022 17:02 - di Francesco Severini
Ucraina Ue

Come andrà a finire la richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Ue? E’ stato consegnato infatti il questionario con il quale Kiev ha perfezionato la sua domanda di adesione. Ma i 27 – e ne scrive oggi Repubblica – stanno pensando a una “clausola di dissolvenza” nel caso in cui l’intero territorio ucraino fosse sottoposto al controllo russo o alla guida di un governo-fantoccio.

Il 24 giugno si dovrebbe raggiungere il primo traguardo, con il conferimento all’Ucraina dello status di “paese candidato”. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha parlato due giorni fa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di “come aumentare ulteriormente il nostro sostegno all’Ucraina. Abbiamo discusso l’assistenza finanziaria e di sicurezza – riferisce via social von der Leyen- nonché la risposta di Kiev al questionario sull’adesione all’Ue. La Commissione è pronta ad aiutare, l’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea”.

“Ma i tempi, in politica come in guerra, non sono mai ininfluenti – scrive Claudio Tito su Repubblica – i dubbi che alcuni degli esecutivi più scettici hanno avanzato, si concentrano proprio su questi due mesi di attesa. Cosa accade se le forze russe prendono il controllo dell’Ucraina da qui al 24 giugno? Cosa succede se si instaura un esecutivo- fantoccio teleguidato dal Cremlino? Pur essendo lo Status di paese candidato solo il primo passaggio di una procedura complessa (la Turchia ad esempio lo è dal 1999), concederlo a un Paese egemonizzato da Putin sortirebbe l’effetto politico opposto. Il “freno a mano” è dunque la condizione di fatto, non formale e non ufficiale, che tutti stanno ponendo. Anche perché non tutti sono convinti dell’opportunità di imprimere un’accelerazione senza precedenti ai tempi della procedura di ingresso di Kiev nell’Unione”.

Parlando in un video della consegna della prima parte del questionario in cui l’Ucraina chiede l’ingresso nell’Ue, Zelensky aveva affermato: “Questo è un segnale importante nei confronti l’uno dell’altro“. “Diventeremo – aveva aggiunto – un Paese candidato all’adesione. Speriamo che questa procedura avverrà nelle prossime settimane. Crediamo che sarà molto positiva innanzitutto per la storia del nostro popolo e per il prezzo che il nostro popolo ha pagato per la propria indipendenza e per la democrazia”.

“Capiamo – aveva infine osservato  – che le nostre persone mentalmente e nell’animo sono da tempo in Europa e che il popolo ucraino è unito nel sentirsi parte dell’Europa, tuttavia ogni Paese deve seguire questo percorso. Purtroppo noi lo facciamo in un periodo così tragico”.

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • biagio 21 Aprile 2022

    L’ennesimo errore che porterà l’Unione Europa ad accogliere un popolo al quale qualche mese fa negavamo un prestito per palese violazione di diritti umani. Oggi, istituzioni e politicanti, dimenticando fatti e misfatti, si strappano le vesti per una rapida adesione senza rispettare tempi e modi che nel caso in questione non sono più vincolanti.