Vaccini d’oro, inchiesta “bomba” del FT: i nuovi Paperoni sono i manager di Pfizer, Moderna e Biontech
Utili milionari, bonus, dividendi, rialzi in Borsa, nuovi Paperoni in tutto il mondo mentre il mondo provava a curarsi le ferite spesso mortali del Covid. Nell’inchiesta del Financial Times la fotografia della “mangiatoia” sui vaccini, che hanno salvato milioni di persone nel mondo ma anche arricchito centinaia di manager, azionisti, soci, intermediari, il che non rappresenta né un illecito né uno scandalo, se non si considera però che quei brevetti milionari non sono stati condivisi con l’intera popolazione mondiale lasciando a secco tante aree del Pianeta. Tanti soldi e tanti vaccini in poche zone del mondo, pochi vaccini, tanti morti e la solita fame in altri. Il Financial Times, ieri, ha fatto luce su questo mondo sommerso dei guadagni della grandi multinazionali del farmaco, al centro dei complottismi dei No Vax, anche grazie alla “generosità” dei governi occidentali.
Chi hanno arricchito i vaccini e chi ha fatto affari
Come riporta oggi il “Fatto Quotidiano“, l’autorevole giornale economico britannico ha messo nero su bianco il giro d’affari del Covid, sul fronte dei vaccini. “Nel 2021 gli amministratori delegati di Pfizer, BioNTech e Moderna, le tre multinazionali produttrici dei vaccini a mRNA contro il coronavirus, durante la pandemia si sono spartiti una somma superiore ai 100 milioni di dollari di stipendi. Tutto merito della corsa degli Stati occidentali a firmare contratti di ricerca, sviluppo e produzione con Big Pharma”. Secondo il FT, Albert Bourla di Pfizer, Ugur Sahin di Biobtech e Stéphane Bancel di Moderna hanno visto crescere a dismisura i propri patrimoni grazie ai rialzi delle azioni ricevute come stock option, che sono stati accelerati dallo sviluppo di vaccini e trattamenti contro il Covid. “Il prezzo delle azioni di Pfizer è aumentato del 60% negli ultimi 24 mesi, mentre il valore delle azioni di Biontech è triplicato e quello dei titoli di Moderna quintuplicato. Così, grazie alle loro partecipazioni pari al 7,8% e al 17,1% delle rispettive società, Bancel di Moderna ha un patrimonio azionario di circa 5,4 miliardi di dollari e Sahin di Biontech di 7,8 miliardi”.
Le tre multinazionali, contattate dal Financial Times, hanno giustificato i bonus e gli aumenti concessi ai loro amministratori delegati con i risultati eccezionali ottenuti nel biennio pandemico, spiegando che si tratta di paghe definite in basea indicatori e obiettivi di per formance.