Zelensky “chiama” Putin, la Russia accusa la Nato: “Colpa vostra se non si fa la pace con l’Ucraina”

30 Apr 2022 7:50 - di Robert Perdicchi

Guerra Ucraina-Russia, il leader ucraino Volodymir Zelensky sarebbe ancora pronto a parlare con il presidente russo Vladimir Putin nonostante le atrocità di Bucha, Mariupol e altre città. Secondo quanto riferito dalla Bbc, che cita media polacchi, Zelensky ha detto di essere pronto a incontrare Putin perché in Russia “un singolo decide tutto”. “Se c’è una sola chance, dovremmo parlare”, ha aggiunto.

Dal canto suo la Russia ha fatto sapere di non considerarsi in guerra con la Nato. Ad affermarlo il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista all’emittente Al-Arabiya. Un tale sviluppo aumenterebbe i rischi di una guerra nucleare, ha sottolineato.

Zelensky e l’idea di parlare con Putin nonostante i massacri

C’è un “rischio alto” che i colloqui di pace tra l’Ucraina e la Russia possano fermarsi a causa delle atrocità perpetrate dalle forze di Mosca, ha premesso Zelensky. E’ arrivata da lui la notizia della scoperta di un’altra fossa comune con 900 persone nell’oblast di Kiev. Centinaia i civili uccisi nella regione e, secondo quanto riportato da Kyev Independent, lo stesso Zelensky avrebbe detto ai media polacchi che circa 500mila ucraini sono stati deportati illegalmente in Russia. In un video pubblicato sui social Zelensky ha ringraziato “gli Stati Uniti, il presidente Biden e il Congresso” per il programma di sostegno destinato al suo Paese, che ricalca quello “che ha aiutato notevolmente nella lotta contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale”. “Sono sicuro che aiuterà l’Ucraina e l’intero mondo libero a superare i successori ideologici dei nazisti, che hanno iniziato la guerra contro di noi”, ha detto Zelensky, spiegando che gli aiuti sono la “prova concreta che la libertà sa ancora difendersi dalla tirannia”.

Le accuse di Lavrov alla Nato sul boicottaggio della Nato

Sergei Lavrov, dal canto suo,  accusa Stati Uniti e Paesi della Nato di aver “sempre considerato” l’Ucraina come “uno degli strumenti per contenere la Russia”, sostenendo che prima dell’invasione russa dell’Ucraina stessero “costringendo Kiev a una scelta fittizia e falsa: o con l’Occidente o con Mosca”. In un’intervista all’agenzia ufficiale cinese Xinhua, secondo la trascrizione pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri di Mosca, Lavrov punta il dito contro “i Paesi Nato” affermando che “stanno facendo di tutto per impedire” un cessate il fuoco negoziato con l’Ucraina, mentre la Russia è “favorevole al proseguimento dei colloqui, anche se non stanno andando bene”, negoziati che prevedono – afferma – la “revoca delle sanzioni” con la “bozza di un eventuale trattato” che sarebbe oggetto delle discussioni quotidiane” tra le delegazioni.

“Negli ultimi anni – sostiene il ministro degli Esteri russo – Stati Uniti e alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino”. “Hanno ‘pompato’ il regime di Kiev con armi” e “in generale portato avanti lo sviluppo politico-militare del territorio dell’Ucraina, hanno incoraggiato il corso aggressivo anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev”. Per Lavorv, la Russia non aveva “altra scelta che riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, lanciare l’ “operazione militare speciale” e – afferma – “ora stiamo assistendo alla manifestazione del classico ‘doppio standard’ e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale.

La Russia accusa i paesi atlantisti di sostenere troppo Kiev

Manifestando pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i Paesi Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione con la conclusione di accordi politici”, incalza Lavrov che parla dell’invio di armi. “Tutto viene fatto con il pretesto di ‘combattere l’invasione’, ma in realtà Usa e Ue intendono combattere la Russia ‘fino all’ultimo ucraino'”, afferma ancora, sostenendo che se Usa e Nato sono “davvero interessati a risolvere la crisi ucraina” devono “smettere di fornire armi a Kiev”.

Secondo Lavrov, dal 24 febbraio “1,02 milioni di persone sono state evacuate dall’Ucraina, dalle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk” in Russia e stando al ministro Mosca ha ricevuto “richieste di assistenza per l’evacuazione” dall’Ucraina “di 2,8 milioni di persone in Russia”, compresi “16.000 cittadini stranieri e personale delle missioni internazionali di Onu e Osce”.

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