A Draghi esplode la maggioranza tra le mani: nuova lite tra Lega, Pd e 5S su eutanasia e droga
La maggioranza che sorregge Mario Draghi è in fibrillazione su tutto e le scaramucce tra M5S e Pd, con al centro l’inceneritore, le armi all’Ucraina, riforma del catasto e Superbonus, ma in serata arriva anche una bella litigata a tre, con l’ingresso sul ring della Lega. E temi delicatissimi su cui servirebbe una maggioranza politica, più che un’ammucchiata come quella che Draghi ha messo su per tirare a campare, come il fine vita e la droga. Legare l’iter del fine vita con quello della proposta Romeo sulle tossicodipendenze è stata oggi la richiesta della Lega, durante la riunione congiunta delle commissione Giustizia e Sanità al Senato, proposta che ha provocato la reazione dei giallorossi. “Veramente già la scorsa volta avevano avanzato la richiesta e gli avevamo già detto di no”, spiega il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Franco Mirabelli.
Eutanasia e fine vita, la lite nella maggioranza Draghi
“Loro hanno voluto calendarizzare la legge Romeo sulle tossicodipendenze e noi non siamo stati contrari alla calendarizzazione, mentre nel merito lo siamo totalmente. E c’è questo tentativo di condizionare un percorso all’altro ma mi pare evidente -aggiunge Mirabelli all’Adnkronos– che sia impossibile mettere sullo stesso piano una proposta di legge come quella Romeo, tra l’altro molto divisiva e punitiva, su tema quello della cannabis già in discussione alla Camera con una legge già approvata a Montecitorio e che risponde alle indicazioni della Consulta”.
Per il Pd c’è un tentativo ostruzionistico in atto? “Spero di no. Sulle audizioni sul fine vita tutti i partiti hanno rispettato l’impegno e un numero congruo e si sono limitati e 3 o 4, tranne la Binetti con 25… Spero non ci sia un intento ostruzionistico ma ribadiamo che non si possono legare due provvedimenti così diversi tra loro. Spero si possa lavorare su una legge così attesa. Non ci sono ragioni per far volare gli stracci come si è tentato di fare oggi”.
L’attacco del M5S agli alleati di governo
“La Lega ha gettato la maschera alla prima occasione dimostrando di voler ricorrere all’ostruzionismo e alla propaganda ideologica anche su un tema sensibile come quello del fine vita”, aveva attaccato nel pomeriggio la senatrice M5S Alessandra Maiorino, capogruppo nella commissione Giustizia.
“Oggi nell’ufficio di presidenza delle commissioni Giustizia e Sanità il senatore Pillon ha preteso di legare in maniera indissolubile l’avanzamento di questo disegno di legge, già approvato dalla Camera e sostenuto da milioni di cittadini, a quello di una proposta a firma del capogruppo Romeo in materia di stupefacenti, nonostante questa sia già oggetto di un approfondito percorso legislativo alla Camera dei Deputati. Le verifiche che abbiamo chiesto noi del Movimento 5 Stelle hanno confermato che si tratterebbe di un’assoluta anomalia procedurale. Di fronte a questa semplice osservazione non solo Pillon, ma anche il presidente Ostellari hanno abbandonato l’ufficio di presidenza, dimostrando scarso senso delle istituzioni”, prosegue Maiorino, che aggiunge: “Questo comportamento è ancor più preoccupante soprattutto pensando che Pillon è stato fortemente voluto come relatore dal suo gruppo politico. I ricatti non sono certo la migliore premessa per iniziare l’esame di un provvedimento così delicato e importante come quello sul fine vita, ci auguriamo che la Lega voglia agire con responsabilità”.
La replica della Lega
La replica della Lega è piccata. “Obiettivo fondamentale della Lega è salvaguardare i ragazzi dall’uso di stupefacenti e fornire adeguati strumenti alle Forze dell’Ordine contro chi spaccia. Ci spiace, però, constatare come la senatrice Maiorino strumentalizzi il tema sul fine vita per impedire il proseguimento dell’iter sul disegno di legge 1128 a prima firma Romeo sugli stupefacenti. Sono temi diversi, ma ugualmente importanti. Dopo aver ottenuto senza ostruzionismo un numero di audizioni sul fine vita, la Maiorino ha messo in discussione gli approfondimenti svolti che autorizzano il prosieguo dell’iter parlamentare. Per la Lega, la battaglia contro lo spaccio verrà sempre al primo posto, proprio a tutela dei più deboli”, dice Sonia Fregolent, capogruppo della Lega in commissione Sanità del Senato.