Alpini sotto accusa, tutto cominciò con Murgia contro Figliuolo e ora le femministe dicono: fate schifo
Ciò che stupisce è il clamore mediatico. A Capodanno a Milano ci furono 11 denunce per violenza sessuale di gruppo a carico di ragazze palpeggiate e umiliate che erano in piazza Duomo a festeggiare. Non risultano gli strepiti di Non una di meno. I responsabili individuati erano tutti stranieri. Ma la sinistra ci ha abituato ai due pesi e due misure. Del resto, come annota La Verità, fanno i militaristi guerrafondai contro il dittatore Putin ma poi liberano l’antimilitarista che è in loro mostrando fastidio per i maschi in divisa. Un vero mischione tra me too e fedeltà alla Nato. Pulsioni incompatibili ma che marciano a braccetto nelle schiere progressiste.
Dove le donne si fanno sentire. Emule di Michela Murgia che aveva paura del generale alpino Figliuolo. Era turbata dalla divisa. Dimenticava che gli alpini avevano costruito un enorme ospedale da campo a Bergamo per l’emergenza coronavirus. Tutto cancellato. Figliuolo è stato oggetto di una campagna denigratoria che ha unito no vax e nostalgici delle gesta del commissario Domenico Arcuri. Uniamoci il catcalling e il polverone è perfetto.
Sui fischi alcolici alle ragazze di Rimini si accanisce Elena Stancanelli con un pezzo sulla Stampa che rievoca i toni del femminismo anni Settanta:
Purtroppo l’onore oggi non è più di tutti.
La Murgia e queste… “femministe” sono rivoltanti” mancano di rispetto alle nostre Forze Armate, mancano di rispetto a noi italiani.
Il comportamento scorretto di alcuni non può causare il disonore verso l’intero Corpo; Poi se la cosa viene publicizzata dalle 4 oche starnazzanti di Non una di meno possiamo tranquillamente girare pagina e passare oltre. Siam stanchi di gente che parla a sanso unico, che critica a senso unico. Se vogliono essere credute devono criticare tutto ciò che viene fatto e sopratutto devono criticare a dx ed a sx. Il male non sta da una sola parte bensi da entrambe le parti. Pertanto se ce l’hanno con i militari ce la devono avere anche con l’aumento delle spese militari promosse dai loro beniamini politici.
Condivido l’articolo e sono il primo a dire che le donne vanno rispettate, sono pero’ indignato contro politici di sinistra che hanno alzato la voce contro gli Alpini basandosi su una denuncia di una ragazza contro ignoti tutta ancora da appurare e segnalazioni sempre anonime raccolte da ” giornalai” che non possono chiamarsi giornalisti , che scrivono articoli per fare scoup e cassa. Mi sa’ che tutto sia stato orchestrato per voler cancellare gli Alpini e il loro glorioso corpo , cercando di raccogliere qualche voto ,visto che siamo in elezioni.Le sinistre sono purtroppo abituate a questo .: denuncie a orologeria. Rimini no n meritava l’Adunata!!!
Come ex Alpino (ma non si è mai “ex”) devo dire che la campagna orchestrata contro l’A.N.A. rientra sia nella stupidità femminista, sia nell’equivoco atteggiamento della sinistra, che si gonfia il petto all’estero mandando inutili soldati al confine dell’Ucraina e lo sgonfia a Rimini. Le donne devono imparare a difendersi se importunate, come hanno fatto per secoli. Altrimenti cosa dovremmo fare? mandare l’esercito a difenderle dagli Alpini?