Armi, negli Usa il 20% degli acquisti è senza controlli. Quattro le leggi al momento bloccate al Congresso
Secondo un sondaggio condotto negli Usa, l’81% degli americani sostiene l’idea di controllare chi acquista le armi, sia nelle armerie autorizzate che nelle transazioni private o su Internet.
E l’84% è convinto che si dovrebbe “vietare la vendita di armi a persone che risultano pericolose per problemi mentali.
Ma la strada per arrivarci è tutta in salita nonostante vi siano ben 4 leggi al riguardo.
Due leggi sono state approvate lo scorso anno dalla Camera. Ma da mesi sono bloccate al Senato: si tratta dell’ Enhanced Background Checks Act e del Bipartisan Background Checks Act.
Lo stallo è provocato dal fatto che nel Senato spaccato in 50 democratici e 50 senatori è necessario avere il voto di almeno 10 repubblicani per superare i voti procedurali per far avanzare le leggi e metterle al riparo dall’ostruzionismo ad oltranza del filibuster.
La prima legge prevede un rafforzamento dei controlli su chi acquista le armi, revocando la misura che ora permette ai rivenditori di procedere con la vendita se non arriva entro tre giorni la risposta alle richieste di controllo al database dell’Fbi su precedenti penali, problemi mentali e di violenza domestica.
L’autore della strage nella chiesa afroamericana di Charleston nel 2015, il suprematista Dylann Roof, riuscì così a comprare le armi usate per uccidere nove persone prima che arrivasse la risposta sui suoi precedenti per possesso di droga.
La seconda legge prevede un allargamento ancora più ampio dei controlli per tutte le vendite e trasferimenti di armi, imponendo anche a chi vende alle fiere o su Internet i controlli, che ora non fanno, richiesti alle armerie ufficialmente registrate.
Questa legge, che a marzo del 2021 è passata alla Camera anche con i voti di 8 deputati repubblicani, avrebbe un impatto importante, dal momento che secondo i dati di Everytown for Gun Safety il 20% di tutte le vendite di armi negli Stati Uniti avviene senza nessun tipo di controllo.
C’è poi una terza legge, che ancora non è arrivata in discussione né alla Camera né al Senato, che punta a vietare a certi individui di acquistare munizioni, che al momento si possono comprare senza nessun controllo.
Chiamata la Jaime’s Law, dal nome di uno dei ragazzi vittime del massacro nella scuola di Parkland nel 2018, la legge è sponsorizzata dal senatore democratico Richard Blumenthal e dalla deputata Debbie Wasserman.
C’è poi la legge dei “red flag”, cioè la misura, già adottata in diversi Stati, che permette a familiari e forze dell’ordine di indicare individui “ad alto rischio” a cui vietare l’acquisto ed il possesso di armi.
Una legge, affermano ora i suoi sostenitori, che per esempio avrebbe potuto impedire che il 18enne Salvador Ramos, che aveva il profilo di ragazzo problematico e violento, di acquistare legalmente come ha fatto le armi e le munizioni per la strage di martedì scorso.