Bielorussia, George Orwell non abita più qui. Il regime di Lukashenko vieta la vendita di “1984”
La Bielorussia di Aleksandr Lukashenko ha messo all’indice “1984“, il celebrato (ed attualissimo) romanzo di George Orwell. A lanciare la notizia, il canale informativo Belsat, che cita il quotidiano Sb-Bielorussia Segodnya. Stessa sorte è toccata al libro di Olgerd Bakharevich “Dogs of Europe”. La motivazione? Contiene materiale estremista. Ma torniamo al capolavoro di Orwell, che descrive con toni quasi profetici le moderne società totalitarie. Il regime di Lukashenko ne ha vietato la vendita proprio per impedire ai bielorussi di toccare con mano quanto somigli la loro esistenza a quella degli abitanti dei mostruosi sistemi totalitari immaginati dallo scrittore britannico.
Arrestato anche l’editore Yanushkevich
In lingua bielorussa, il romanzo “1984” ha avuto una doppia pubblicazione, una nel 2020 e quella successiva nel 2021. Entrambe dalla casa editrice guidata da Andrei Yanushkevich. Quest’ultimo è finito addirittura in manette il 16 maggio. Ad arrestarlo, gli agenti del GuboPiK (Main Directorate for Combating Organized Crime and Corruption). Anche la libreria della casa editrice Knigavka è stata chiusa dalle forze di sicurezza. Il giro di vite impresso da Lukashenko sulle residue libertà dei suoi cittadini rappresenta un ulteriore indizio della deriva liberticida insita nel suo regime. Ma segnala anche il timore che possa crescere il sentimento di ostilità anti-governo tra la popolazione.
Lukashenko è l’ultimo dittatore d’Europa
Come il suo vicino Vladimir Putin, infatti, anche l’autocrate di Minsk aveva scommesso su una fine rapida della guerra in Ucraina, con conseguente dividendo da vincitore per lui che si è mosso come un burattino nelle mani del Cremlino. Gli eventi hanno però preso una piega assai diversa da quella auspicata e questo ha indotto le autorità bielorusse ad alzare la guardia e a stroncare sul nascere qualsiasi possibilità di opposizione al regime. In tal senso, il divieto di vendita di un romanzo assai politico come “1984” è più che emblematico. Da sempre i libri sono nel mirino dei regimi. E quello di Lukashenko non fa certo eccezione.