Caracciolo: “Macron psicoterapeuta di Putin, gli parla per ore”. Discorso “debole” dello zar (video)
“Putin? discorso debole, sembrava volersi giustificare”. Lucio Caracciolo, direttore di “Limes” nella puntata di lunedì 9 maggio di Otto e Mezzo ha commentato il discorso dello “zar” tanto atteso. Ospite di Lilli Gruber dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, l’esperto di geopolitica si dice convinto che Putin “stava cercando di giustificare a se stesso quello che aveva fatto, parlando di una cosa inevitabile. Il destino mi ha condotto qui…” Di più, per l’esperto il presidente russo avrebbe mostrato del “pentimento”, perché “sta cercando di giustificare qualcosa che per la Russia non andrà bene”. Curiose le sue teorie e indiscrezioni su un altro aspetto che ha catalizzato l’attenzione dei media: la salute del capo della Russia.
Caracciolo: “Macron sta facendo una sorta di psicoterapia a Putin”
Caracciolo non crede affatto alle teorie che vedono lo zar malato: “Si discute da troppo tempo delle sue condizioni, difficile immaginare che abbia un cancro fulminante, se ne parla da 10-20 anni che è al potere. Se è malato, è ben curato”, dice, aggiungendo un quadretto psicologico: “Il punto è che negli ultimi anni ha passato molto tempo da solo e vive in una dimensione storica, non vive nella cronaca. Il suo tempo coincide con la Russia: se sta bene lui, sta bene la Russia, se sta male, sta male la Russia”. In questo contesto Caracciolo dipinge retroscena “clinico” tra un Macron “psicoterapeuta” di Putin che ogni sera tenta di farlo ragionare.
“Putin si è sentito umiliato”
Per Caracciolo il presidente francese si sarebbe preso in carico un ruolo molto particolare: “Una delle poche persone con cui parla il capo del Cremlino è il signor Macron, lo sente una sera sì e l’altra pure. Penso che gli stia facendo una sorta di psicoterapia o è una cosa vicendevole. Si parlano molto, ore e ore. Quando Macron invita a non umiliare la Russia, intende anche il popolo. Sa che Putin si è sentito offeso, respinto e umiliato dall’Occidente“.
Caracciolo al Fatto: “Discorso di un Putin in difficoltà”
Anche in un’intervista sul Fatto Quotidiano martedì 10 in edicola Caracciolo ha ribadito il concetto di un Putin “molto difensivo, autogiustificativo e fondamentalmente rivolto all’opinione pubblica interna russa e alla sua élite. Si capisce che è in difficoltà sul fronte militare e sul fronte interno. E deve trovare un punto di equilibrio tra la retorica con cui ha promosso l’offensiva il 24 febbraio e la realtà dei fatti. E questo gli impedisce ancora per un po’ di accettare un cessate il fuoco”. Giudica il discorso per la parata del 9 maggio “moderato”. Questo lo stato dell’arte: “Mezza sconfitta sul piano militare, sconfitta totale sul piano strategico”.
“Consiglio una posizione pragmatica verso Putin”
Aggiunge Caracciolo al Fatto: “Prima aveva un posto al tavolo dei ‘grandi’, ma ora che ne è stato espulso ci vorrà del tempo prima che rientri, anche se alcuni Paesi europei pensano che avverrà”. Contrario all’affermarsi di una posizione “molto aggressiva aggressiva e ultimativa”. Consiglia strategicamente uuna posizione “pragmatica”: “Non rinunciare a voler dare una bella “botta” ai russi, ma che invita a non mettere Putin all’angolo”. E conclude: “Non mi sembra che ci sia qualcuno che significativamente può avere interesse alla disintegrazione della Russia. A parte le antiche tradizioni di relazione con Mosca, molto consolidate, c’è anche un calcolo di interesse e un evidente realismo: di fronte a 6000 testate nucleari, chi auspicala distruzione della Russia non sa di cosa sta parlando”.